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“B. non si candida più”, ma Palazzo Grazioli smentisce Libero

“B. non si candida più”, ma Palazzo Grazioli smentisce Libero
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Non avrà la portata di un dubbio amletico, ma il ritorno in campo di Silvio Berlusconi resta uno dei tormentoni politici dell’estate. Palazzo Grazioli ha diffuso un comunicato stampa in cui smentisce il ritiro della sua candidatura. Una mossa formale, in risposta a quanto scritto (“Non si candida più”) dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro: “Il titolo e il contenuto di un articolo sul presidente Berlusconi apparsi stamani su Libero non corrispondono al vero”. In realtà gli articoli dedicati al tema riprendono le dichiarazioni fatte ieri dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ricevuto qualche giorno fa dal Cavaliere, aveva manifestato forti dubbi sul suo ritorno in campo da protagonista; intervistato alla trasmissione televisiva ‘Omnibus’ (La7) aveva detto: “Tranquillizzo i mercati e la sinistra: non ci sarà il sesto tentativo di Berlusconi“. 

Proprio l’andamento dello spread è un punto cruciale per l’ex premier (sulla sua pagina facebook capeggia il cartello ‘Lo spread non si ferma! Ma non era colpa di Berlusconi?) dimessosi sotto le pressioni del continuo innalzamento del differenziale Btp-Bund. Una valore che non si è abbassato in modo significativo, come auspicava lo stesso Monti. Per questo solo pochi giorni fa, fonti parlamentari riferivano che Berlusconi fosse tentato di staccare la spina al governo tecnico. Secondo il vice presidente di Fli, Italo Bocchino, saranno i mercati a bloccare la ricandidatura del Cavaliere: “Non Alemanno, né Frattini, e neppure il processo Ruby. Sarà il libero mercato tanto caro al Berlusconi del ’94, saranno gli investitori internazionali a rendere impossibile il ritorno sulla scena del capo del Pdl. Berlusconi – aggiunge –  spaventa i mercati, che con lui in campo si fiderebbero ancor meno dell’Italia: Il Cavaliere lo sa, comprende bene che una campagna elettorale sarebbe per lui (e per l’Italia) devastante e quindi alla fine non si candiderà”.

All’interno del Pdl è forte la corrente degli ex An contrari al sesto governo Berlusconi. A differenza di Angelino Alfano, che considera le primarie “inutili”, ci sono poi una trentina di parlamentari del Pdl che presenteranno a Roma un documento in cui si chiede di mantenere questo impegno. Secondo l’ex ministro Gianfranco Rotondi: “Berlusconi è il presidente votato dagli italiani e ha il diritto di chiedere il giudizio dei cittadini. La sua candidatura è stata posta dall’on. Alfano che è il leader del Pdl”, mentre per Mariastella Gelmini “basta frequentare e parlare con gli iscritti e gli elettori del centro destra in questi giorni per cogliere quanto sia atteso il ritorno in campo di Silvio Berlusconi, quante aspettative e quante speranze susciti”.

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