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G20: Italia non più sorvegliata speciale, ma sempre a rischio contagio

Lunedì i leader mondiali si riuniranno a Los Cabos in Messico: in cima a tutti i dossier troveranno quelli su Grecia e Spagna; quindi il Vecchio continente sarà al centro delle discussioni. Gli Usa: "Pronti ad ogni emergenza". Dall'Ue: "Ampia convergenza su sviluppo"

G20: Italia non più sorvegliata speciale, ma sempre a rischio contagio
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Lunedì i leader mondiali si siederanno al tavolo del G20 a Los Cabos in Messico: in cima a tutti i dossier troveranno quelli su Grecia e Spagna; quindi l’Europa sarà al centro delle discussioni dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali. Sorvegliata, anche se non più speciale, resta anche l’Italia, alla quale però dovrebbe giungere un attestato di fiducia, visti gli sforzi intrapresi dal governo per ridurre le spese dello stato e gli apprezzamenti che molti leader riservano alla figura di Mario Monti. Il rischio che Roma diventi la prossima vittima del contagio in Europa sarà uno dei temi in agenda al G20 messicano, dicono i ben informati vicini al Fondo monetario internazionale. L’Fmi pare abbia avuto in questi giorni contatti di natura tecnica con il nostro paese, tuttavia non si ripeterà il tentativo di una “sorveglianza rafforzata” da parte del Fmi come proposto allo scorso G20 di Cannes. Nell’incontro sulla riviera francese l’Italia dovette digerire l’offerta d’aiuto da parte del Fmi e l’invio degli ispettori per verificare l’operato del precedente esecutivo. 

L’allerta generale riguarda l’esito delle elezioni elleniche che si svolgeranno il 17 giugno, e il rischio che anche la Spagna debba chiedere un salvataggio tout court non circoscritto alle sole banche. In pochi si aspettano da Los Cabos, impegni concreti sui vari tasselli che serviranno per una soluzione della crisi europea (e americana). Il forum probabilmente chiuderà i suoi lavori con una generica e non vincolante dichiarazione d’intenti a favore di crescita sostenibile e dell’occupazione in grado di accontentare tutti. Naturalmente i toni potrebbero accendersi se si inscenerà un braccio di ferro sulle ricette che si vogliono imporre all’Unione Europea.

Dalla Casa Bianca oggi arriva un comunicato allarmante: ”Gli Stati Uniti sono pronti a ogni emergenza che potrebbe arrivare dall’Europa dopo il voto della Grecia”. Poi gli Stati Uniti invitano il Vecchio continente ad agire insieme. “Nessuno può risolvere i problemi da solo”. Quello che gli Usa si aspettano dal G20 è che i leader europei “articolino meglio le azioni e le misure che intendono e devono prendere per rafforzare la rete di protezione anti-contagio, la crescita e il sistema bancario al vertice di fine giugno”.

I governi di Francia, Italia, Gran Bretagna, Spagna e Germania, riferisce l’Eliseo, si son trovati d’accordo sulle “priorità da conferire alla crescita e all’occupazione, alle regole per il settore finanziario e al finanziamento dello sviluppo”. L'”ampia convergenza” di vedute tra gli europei in vista del G20 è il frutto di una teleconferenza fra i capi di stato e di governo avvenuto nel pomeriggio di oggi, richiesto dalla Francia. Ieri invece la cancelliera tedesca ha rigettato qualsiasi “soluzione apparentemente facile” come gli Eurobond, ha avvertito gli Usa che la forza dell’economia “non è illimitata” ma soprattutto, ha definito “controproducente” l’idea di una condivisione dei debiti. 

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