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Suicidi di genere

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Perché le persone che si uccidono per debiti o perché hanno perso il lavoro in Italia sono solo uomini? Forse perché il ruolo dei maschi nel nostro Paese è, nel 2012, ancora quello classico delle società patriarcali. Ma se la società per come la conosciamo è finalmente al capolinea, inventiamoci un modo per re-inventarla. Non solo a livello economico e politico, come sta già succedendo nonostante le resistenze dei più retrogradi, ma anche nei rapporti di genere. E nel modo di costruirsi un’identità.

Mi ha fatto molto riflettere un post scritto sul blog Ricostituente, in cui Marco Sacco fa notare, fra le altre cose: “Da una breve ricerca in Internet non sono riuscito a trovare donne che si siano suicidate per motivi di lavoro nell’ultimo anno, mentre sembra siano stati una settantina gli imprenditori (e lavoratori) maschi suicidi”.

No, non è una macabra conta di chi ha deciso di farla finita a causa della crisi. Non è il desiderio di fare audience come coloro che, definendosi “giornalisti”, hanno vergognosamente diffuso le immagini della comunione della ragazzina uccisa a Brindisi. È una constatazione.

In effetti, anche se nessuno sembra averci fatto caso, il fenomeno è prettamente maschile. “Addirittura – aggiunge Marco – le vedove hanno svolto una manifestazione di ricordo e protesta a Bologna il mese scorso”. “I ruoli che i maschi hanno dovuto (e voluto) vestire per secoli comprendono il recupero dal mondo esterno delle risorse necessarie a sé e alla propria famiglia per sopravvivere”, sottolinea il blogger: “Esiste una divisione dei compiti per cui l’uomo segue la vita fuori della casa e la donna dentro: e l’uomo si occupa più del ‘fuori di sé’, la donna del ‘dentro di sé’. La perdita del ruolo equivale ad una perdita di identità che l’uomo è tanto meno abituato a gestire in quanto la sua ‘specializzazione’ è gestire conflitti all’esterno di sé e non interni come quelli di identità”.

“Oggi tali ruoli e i conseguenti stereotipi sono in buona misura superati, ma non per tutti e non per tutti nella stessa misura”, conclude Marco Sacco: “Coloro che non hanno fatto un lavoro di analisi cercando di riposizionarsi nel post-patriarcato sono più soggetti a elementi che lo mettono in discussione”.

Uno spunto di riflessione decisamente interessante, che va ben oltre il chiedersi perché, come sembra stiano facendo in molti, questi uomini non abbiano deciso di farsi saltare in aria dentro Montecitorio o in altri luoghi che ormai suscitano sdegno a priori, piuttosto che farla finita da soli in casa o in un parcheggio.

@AndreaBertaglio

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