Indro Montanelli lo ritengo una delle poche persone che ha fatto la storia del giornalismo. Una persona che scriveva quello che realmente pensava, senza farsi influenzare da nulla che potesse giovargli o gli rendesse il lavoro più comodo. Una persona che ragionava sui fatti e cambiava intelligentemente idea se capiva di aver sbagliato, senza paura di ammetterlo.

Una dei pochi che ha saputo voltare le spalle a chi gli imponeva di scrivere le proprie idee politiche, le proprie manie di grandezza e voleva diventarne il padrone. Ricordo quanto mi ha fatto ridere il racconto della sua visita al mausoleo di Berlusconi e posso solo immaginare con simpatia la sua faccia atterrita all’idea di entrare in uno di quei loculi.

L’aver lavorato con Silvio, averlo conosciuto in ogni aspetto del suo carattere, credo sia stato l’apice di ciò che ha potuto vedere Montanelli nella sua lunga vita, è passato attraverso due guerre vivendone i momenti peggiori, ha vissuto praticamente tutta la storia d’Italia, dalla ricostruzione del dopoguerra, attraverso gli anni del boom economico, gli scandali della prima repubblica e parte degli scandali della seconda, arrivando a vedere l’inizio del declino di questo paese impoverito dei valori per cui lui combatteva ogni giorno. Ha potuto così raccontare, avendola vissuta in prima persona, la storia del nostro paese, articolo dopo articolo, libro dopo libro, lasciando a chi aveva il piacere di leggerlo, la possibilità di conoscere i fatti in modo chiaro e dettagliato.

Pur non condividendo sempre le sue idee, ancora oggi mi capita di leggere dei suoi scritti perchè in essi trovo sempre qualcosa da imparare ed ogni volta ammiro il suo modo di scrivere, la sua cultura e la sua onestà intellettuale.

Ammiro la forza d’animo di un uomo che a 85 anni decide di ricominciare un’avventura giornalistica importante come La Voce, assumendosene il rischio e la fatica, per rimanere un uomo libero, per poter fare vera informazione e dare notizie in cui poter credere, circondandosi dei migliori collaboratori. Ammiro la volontà di un uomo che fino all’ultimo giorno della sua vita ha difeso le proprie idee e quelle delle persone nelle quali credeva.

Credo ci abbia lasciato tanto, un’eredità di parole scritte che possono aiutare chi ha voglia di leggerle e capirle a non ripetere gli errori del passato, ad informarsi attraverso fonti serie ed attendibili, a non dare per scontato nulla e a cercare di capire bene, quando si fanno scelte sulle persone a cui lasciare in mano il proprio futuro, a chi ci si affida.

Monica Stanghellini