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Quirinale no, Rai sì

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“Non penso di andare al Quirinale”, così parlò Berlusconi, regalandoci comunque una bella notizia e, soprattutto, regalandola ai corazzieri che già temevano di dover raddoppiare gli straordinari notturni.
Le belle notizie, per noi e per i corazzieri, finiscono però qui.
Nella stessa esternazione, infatti, Berlusconi ha voluto ribadire che lui a Monti ha chiesto due cose: processi “giusti” e la salvaguardia della legge Gasparri.

Proprio così, tra le sue priorità, oltre ai processi, ha aggiunto la Rai, che “così come sta, va benissimo…”
Come dargli torto? I suoi mazzieri hanno allontanato Santoro,Travaglio, Dandini, Saviano, Ruffini… La Rai va a rotoli e questo non può che far piacere al padrone della concorrenza.

Quello che Berlusconi ha chiesto a Monti, grazie allo spudorato di Arcore, ci è ora noto, senza possibilità di equivoco alcuno.
Non conosciamo, invece, le risposte date da Monti.
Basterà aspettare qualche giorno per capire.
Se la legge Gasparri resterà in vigore, se le nomine saranno interamente delegate al governo e ai partiti, se i migliori professionisti del settore, da Santoro a Freccero, non troveranno spazio, allora tutto sarà chiaro, anche Monti avrà alzato bandiera bianca di fronte al conflitto di interessi.

Nel frattempo non diamogli tregua e apriamo noi la consultazione per raccogliere indicazioni e proposte per le prossime nomine che ci saranno alle Autorità di garanzia della comunicazione e alla Rai.
Chiunque ne abbia voglia segnali su questo sito o ad Articolo21 i nominativi preferiti che poi consegneremo ai presidenti delle Camere e al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza. Sarà interessante vedere come finirà tutta questa storia.

Se la malapolitica del conflitto di interessi dovesse riuscire a prevalere, sarà poi difficile prendersela con l’antipolitica e il qualunquismo!

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