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Ok definitivo del governo a Roma Capitale “Più autonomia sui beni culturali”

Il ministro Patroni Griffi: "Sui profili finanziari perplessità della Regione Lazio, ci rivedremo per eventuali correzioni". Il sindaco Alemanno parla di un grosso risultato: la città, dice, sarà "più forte come istituzione e dal punto di vista economico"
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E’ stato dato il via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri al secondo decreto legislativo su Roma Capitale. Lo ha annunciato il ministro della Funzione pubblica  Filippo Patroni Griffi. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno parla di un grosso risultato che permette alla capitale di essere “più forte  come istituzione e dal punto di vista finanziario”. Il decreto legislativo prevede anche il funzionamento della città metropolitana, quando essa verrà creata. A Palazzo Chigi sono arrivati anche la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

“Con questo decreto si definiscono con chiarezza le funzioni statali che passano da Governo a Roma Capitale e si prevedono meccanismi economici e di programmazione finanziaria che permettono di gestire con più trasparenza e risorse le funzioni della Capitale – ha aggiunto Alemanno – In questo modo non si scaricano più sulle spalle dei cittadini gli oneri del ruolo di Capitale che Roma riveste. Oggi Roma Capitale fa un passo avanti importante e lo fa in assoluta condivisione con gli altri enti territoriali”.

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Il ministro Patroni Griffi ha ricordato che il provvedimento prevede il “trasferimento di una serie di funzioni, con particolare rilievo per i beni culturali” e presenta anche “profili finanziari sui quali sono state sollevate alcune perplessità da parte della Regione Lazio”. “A questo proposito – ha spiegato Patroni Griffi – si è convenuto con il sindaco di Roma Alemanno di approfondire alcune tematiche già dalla settimana prossima, soprattutto su un paio di aspetti, per procedere con eventuali correzioni”. Il ministro ha voluto poi sottolineare che l’iter per il decreto legislativo per Roma Capitale “ha avuto un complesso iter procedurale e, rispetto al testo messo a punto dal consiglio dei ministri, ha subito modifiche in sede di commissione bicamerale”.

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