Sa comportarsi, e sa parlare. E’ partito dal basso, vincendo in campionati minori. Ha vinto anche nei tornei importanti: non molto (una Coppa Italia e una Supercoppa italiana, una Coppa del Re in Spagna), ma più di altri tecnici celebrati e richiesti.

Ha sfiorato uno scudetto con la Roma, tra la sorpresa generale, ed è arrivato in semifinale di Champions League con il Chelsea (che non era quello degli anni più opulenti). La Juventus tramortita da Calciopoli, piaccia o non piaccia, l’ha rimessa in piedi lui.

Insomma, Claudio Ranieri è un buon allenatore, e un uomo più che stimabile. Non meritava di essere immolato come capro espiatorio per i guai di un’Inter che è, fisiologicamente, alla fine di un ciclo. E che doveva tenere a Milano il suo regista, Thiago Motta: ad ogni costo.

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