Più tempo passa, più l’abilità comunicativa di Monti dà il meglio di sé. A parte qualche scivolone infatti (vedi «Il governo Monti sta perdendo sobrietà comunicativa?»), per il resto il Presidente del consiglio sta dando prova di capacità notevoli nell’uso strategico dei media per appianare situazioni di difficoltà e contrasto politico. Capacità in parte favorite dal consenso complessivo con cui le maggiori testate giornalistiche accompagnano le sue azioni, ma non per questo meno degne di nota.

Il pranzo a Cernobbio con vista lago è un esempio magistrale: Monti sceglie un tavolo davanti a un’enorme vetrata proprio per facilitare fotografie e videoriprese (come dire: «Non abbiamo nulla da nascondere»); e sceglie di avere accanto Susanna Camusso proprio per permettere i ritratti di loro due sorridenti, amichevoli e quasi intimi che sono apparsi sui principali quotidiani, nei Tg e pure sullo sfondo dell’intervista di Lucia Annunziata alla leader della Cgil. È chiaro che immagini del genere servono ad addolcire – se non a contraddire – qualunque dichiarazione di scioperi e proteste da parte del sindacato. Stesso discorso vale per Bersani: uno come lui, che di solito sorride poco nelle interviste, appare invece di ottimo umore assieme a Monti.

Certo, a parole sia Bersani sia Camusso continuano a essere critici e guardinghi nei confronti della riforma del lavoro. Ma quelle immagini e quei sorrisi da un lato dicono il contrario, dall’altro inglobano i due leader – che più di tutti dovrebbero rappresentare le fasce meno abbienti e più sofferenti della popolazione italiana – nella stessa atmosfera elitaria che contraddistingue il governo Monti: ambienti raffinati, belle maniere e cibi buoni. Ora, in comunicazione un’immagine vale più di mille parole. E Monti lo sa.

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