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Elsa alla conquista delle telecamere

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Secondo voi la televisione, secondo la celebre formula andreottiana, logora chi ci va o chi non ci può andare? Secondo me logora soprattutto chi ci va dopo che per molto tempo ne è stato fuori.

Prendete il caso del ministro Fornero. Quando apparve per la prima volta, nella famosa occasione del pianto dopo il consiglio dei ministri riformapensioni, ci lasciò un’ottima impressione. Direte giustamente che ci voleva poco con quello che eravamo abituati a vedere. Tuttavia l’impressione era davvero forte, bella, positiva e tutti eravamo pronti a scommettere che le cose stavano cambiando. Non più bighelloni da talk show, personaggi da Bagaglino, ma gente decisa a lavorare senza fare troppe chiacchiere ed esibizioni. A garantire per la professoressa c’erano la sua competenza, la sua discrezione torinese, l’assenza di ogni ambizione di popolarità e quindi nessun bisogno di visibilità. E invece, tre mesi dopo, la presenza in video sembra essere diventata una sua preoccupazione fondamentale. Ora, è vero che il suo lavoro è al centro dell’attenzione e che la materia trattata dalla prof. è di quelle difficili, ma è proprio il caso di spiegarla in continuazione come di fronte a una classe di zucconi che tanto non capiranno? O non sarebbe meglio dedicare tutto il tempo a “fornir l’opra” e poi illustrarla?

Invece eccola che ci compare davanti in ogni momento: su Sky tg 24 occupa stabilmente una tessera del mosaico, nei tg si sistema il foulard e sorride alla telecamera, da Fazio raccoglie un baciamano. Siamo alla pericolosa deriva della mediatizzazione del personaggio. Come ha detto una volta acutamente Michele Serra, un segno inequivocabile della deriva è la scomparsa del cognome e la sottolineatura confidenziale del nome di battesimo: e infatti Il foglio comincia a chiamarla Elsa. Ma un allarme ancora più forte è arrivato da un piccolo segnale, il nastro giallo sulla giacca con cui una sera si è presentata alle telecamere, il famoso nastro giallo proposto, nientepopodimenoche, da Sonia Sarno nel Tg 1 per ricordare a tutti il problema dei marò agli arresti in India. Cose che van bene per La Russa e compagnia, non per un ministro della Repubblica, uno ( una ) che rappresenta l’Italia e il suo governo, mica una minzolina qualsiasi.

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