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Giovani Pdl, caso Merkel e l’imbarazzo di Alfano

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Ai piani alti di via dell’Umiltà non sono piaciute le manifestazioni anti-Merkel organizzate dai giovani ex An in occasione della visita della cancelliera tedesca a Roma. A molti big del Pdl infatti la protesta è sembrata inopportuna in un momento cosí delicato, in cui Alfano, dopo l’incidente diplomatico sulla “culona inchiavabile”, ha il difficile compito di ricostruire il rapporto con la Cdu tedesca, vero e proprio architrave del Partito popolare europeo. Ecco perché i dirigenti della Giovane Italia (l’organizzazione giovanile pidiellina) di provenienza Forza Italia hanno deciso di organizzare un vertice con i loro omologhi tedeschi della Cdu. Ma il meeting, se da un lato riconcilia i rapporti “esterni” con il partito della Merkel, dall’altro rischia di far saltare definitivamente i rapporti interni con i dirigenti vicini a Giorgia Meloni, proprio a pochi mesi dal congresso del movimento giovanile, dove si va profilando uno scontro all’arma bianca tra ex An e ex Fi.

Nonostante il clima sia teso, i quadri di stretta osservanza berlusconiana non intendono fare passi indietro. Il presidente di Giovani per la Libertà, Marco Casella, il responsabile esteri dei giovani Pdl, Carlo De Romanis, e il vicepresidente dei giovani del Ppe, Emanuele Occhipinti andranno avanti per la loro strada, con il placet del correntone azzurro. “A seguito del vertice bilaterale tra i nostri capi di governo – affermano i tre – abbiamo ritenuto opportuno condividere con i coetanei tedeschi alcune tematiche da porre sul tavolo dei nostri governi per risolvere la crisi in Europa, a partire dall’occupazione giovanile”. D’altronde sia il chairman della Junge Union, Philippe Missfelder, sia la coordinatrice nazionale dei giovani Pdl, Annagrazia Calabria, sono giovani parlamentari “e quindi possiamo, anzi dobbiamo, porre attenzione su alcuni temi che interessano le nuove generazioni. Per questo serve dialogo”. Ma al di là dei generici intenti di facciata, il motivo vero è fin troppo palese ed è una risposta alle proteste anti-tedesche dell’ala destra del movimento. “Inutile manifestare contro l’asse Merkel-Sarkozy: dobbiamo invece far sentire la nostra voce, ponendo sul tavolo, con serietà e senso di affidabilità, temi concreti”.

Gli ammiccamenti alla Cdu però hanno fatto infuriare gli ex An, creando una frattura sempre più marcata con i giovani azzurri. “Temi concreti? Anche la nostra manifestazione aveva temi concreti, è stato un atto di denuncia nei confronti delle ingerenze che hanno permesso e contribuito alla caduta del governo Berlusconi – attacca Cesare Giardina presidente della Giovane Italia di Roma, uno degli organizzatori della protesta e fedelissimo della Meloni – È stata una manifestazione di orgoglio tricolore contro le risatine di Merkel e Sarkozy nei confronti del nostro Paese. Si andassero a leggere le dichiarazioni che ha fatto all’epoca Berlusconi e poi ne riparliamo”.

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