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La Giustizia senza opinioni

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L’Italia è un Paese strano, quando si parla di Giustizia ancora di più. Per Veltroni (il cui mal d’Africa va e viene a seconda delle stagioni), l’articolo 18 non deve essere un tabù. A questo proposito 3 operai della Fiat di Melfi e 5 lavoratori della Rai di Bologna sono stati reintegrati al loro posto di lavoro, a dimostrazione che la causa della loro cacciata non era poi così giusta.

Il 9 marzo il giudice Aldo Grassi (amico e discepolo del famoso Carnevale noto come l’Ammazzasentenze per le tante condanne di mafia annullate), dovrà decidere le sorti del senatore Dell’Utri (condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa), di cui si apprende che un altro pentito, oltre a Spatuzza, Giuseppe Monticciolo, lo ha accusato con B. di avere responsabilità sulle stragi del ’93. Il giudice Grassi, presidente della V e VII sezione penale della Corte di Cassazione, noto per il silenzio mentre Carnevale insultava Giovanni Falcone, è un provetto lessicografo.
Nel maggio 2010, durante un dibattito, dopo aver precisato che “i processi si fanno sui media, sui giornali, sulla fuga di notizie”, ha puntato l’indice su alcuni colleghi per essere affetti da Wandaosirismo, consigliando un parlamentare, a proposito di riforme, “di prevedere che ai magistrati, e agli inquirenti, con il superamento del concorso, venga data in dotazione una scala, così che possano scenderla alla Wanda Osiris”.

Da un altro magistrato Gian Carlo Caselli (a cui deve andare il nostro rispetto per la sua lotta al terrorismo e alla mafia), ci attendiamo altrettanta meticolosità nelle indagini per accertare le eventuali responsabilità per ciò che è accaduto a Luca Abbà, uno dei leader del No Tav il cui slogan è: “Alle manifestazioni andiamo disarmati”. Era il caso di mandare un rocciatore della Polizia sul traliccio? Non ricordo che, nei confronti dei lavoratori che per protesta sono saliti su tetti o su gru, sia stata presa, dalle forze dell’ordine, una decisione così reazionaria.

A Roma, città governata dall’ex fascista Alemanno, il 25 febbraio scorso si sono svolti ben due raduni di camerati, uno organizzato da Forza Nuova, l’altro da skinhead italiani a cui hanno partecipato quelli francesi assieme a movimenti nazifascisti greci, spagnoli, belgi al grido: “L’Europa appartiene a noi”. Le forze dell’ordine (così solerti a intervenire contro chi, a Bologna e a Torino, ha manifestato per solidarietà con Luca Abbà), perché nei confronti di chi professa l’apologia di fascismo non vede, non sente, non parla?

La Giustizia non è una coperta che ognuno la può tirare come vuole.

Il Fatto Quotidiano, 29 Febbraio 2012

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