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Crisi dell’editoria, “Il Manifesto” è in liquidazione ma sarà ancora in edicola

Il collettivo del quotidiano: "Questo è il momento più difficile della storia quarantennale del giornale". Lanciata una campagna di sostegno ai suoi lettori. "Nonostante le promesse di intervento fatte da Monti e l'esplicita richiesta di Napolitano, a oggi nessuna soluzione è stata trovata"
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Il Manifesto per ora resterà in edicola, ma il ministero per lo Sviluppo economico ha avviato la procedura di liquidazione coatta della cooperativa editrice del giornale. A renderlo noto è il collettivo del quotidiano che annuncia che sarà lanciata una campagna straordinaria di sostegno.

“E’ il momento più difficile della storia quarantennale de Il Manifesto“, scrive in una nota il collettivo che spiega come “questa procedura particolare, alternativa alla liquidazione volontaria, cautela la cooperativa da eventuali rischi di fallimento. La decisione di non opporsi alla procedura indicata dal ministero si è resa inevitabile dopo la riduzione drastica e retroattiva dei contributi pubblici per l’editoria non profit. Nonostante le promesse di intervento fatte dal presidente del consiglio Mario Monti e l’esplicita richiesta in tal senso del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a oggi nessuna soluzione è stata trovata”.

Fondato nel 1969 il quotidiano ha già vissuto una forte crisi economica verso la prima metà del 2006, superata attraverso una campagna di sostegno rivolta ai suoi lettori lanciata attraverso il suo sito e con la richiesta di pagare 5 euro l’edizione del giovedì. L’iniziativa aveva consentito di raccogliere oltre un milione e mezzo di euro salvando dal fallimento la cooperativa. Oggi il collettivo annuncia una nuova campagna di sostegno al giornale.

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