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Panama: c’è posta
da Finmeccanica

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Mentre in Italia il caso Finmeccanica/Lavitola non fa più notizia, soppiantato da scandali più freschi, a Panama i contratti conclusi con il gruppo italiano (con Selex per un sistema di sorveglianza costiera, con Telespazio per un sistema cartografico digitalizzato e con AgustaWestland per una fornitura di sei elicotteri AW139) continuano a procurare grattacapi al presidente della Repubblica Ricardo Martinelli.

I deputati del Prd (Partido revolucionario democrático), attualmente all’opposizione, chiedono perché un sistema radar Lyra-50 di Selex costi alla Turchia 33 milioni di dollari (24 radar), mentre Panama deve pagarlo quasi cinque volte di più (125 milioni per 19 radar) e avanzano il sospetto di una maxitangente.

Martinelli, pressato dalle critiche, ha quindi incaricato il ministro della Sicurezza pubblica, José Raúl Mulino, di incontrare il vicecommissario economico-finanziario e commerciale presso l’Ambasciata italiana a Panama, Saverio Rosini, per chiedere al governo italiano chiarimenti sulla commessa.

I chiarimenti sono arrivati con una nota, datata 19 gennaio, a firma di Massimo Pugnali, responsabile del Coordinamento Commerciale e Sviluppo Mercati del gruppo Finmeccanica, con oggetto “Programmi Finmeccanica a Panama”, indirizzata all’ambasciatore d’Italia a Panama Giancarlo Curcio, che il 20 gennaio l’ha inoltrata al presidente Martinelli e ai ministri degli Esteri, Roberto Henriquez, della Sicurezza, Mulino, e delle Opere pubbliche, Federico Suárez.

Prevedibilmente, nonostante questa lunga “nota in merito alla comprovata regolarità e trasparenza dei predetti contratti” e “la convinzione di Finmeccanica che le forniture delle tre aziende del Gruppo rappresentino quanto di meglio esiste sul mercato, oltre che pienamente rispondenti ai requisiti richiesti dal Governo panamense e che i loro prezzi siano congrui”, i rappresentanti dell’opposizione sono rimasti tutt’altro che convinti.

Secondo Mitchell Doens, segretario generale del Prd, Martinelli, nel tentativo di giustificarsi, avrebbe sfiorato le vette del ridicolo pubblicando la nota e accompagnandola con un comunicato in cui si dichiara che “Finmeccanica smentisce l’opposizione di Panama”.

“Questo comunicato
– ha detto – non ha nessun valore e il presidente Martinelli cerca di assolvere se stesso, le persone del suo governo e la sua famiglia, con uno scritto di gente invischiata negli stessi problemi”.

E’ come – ha spiegato Doens – se Al Capone mandasse una lettera al popolo panamegno per discolpare Pablo Escobar Gaviria, da boss a boss”.

I siti dei giornali locali raccolgono intanto i commenti di lettori inferociti, cittadini di Panama che si rifiutano di credere sia ai comunicati del loro governo che alle note di un’azienda italiana sotto inchiesta in Italia e che, soprattutto, non vogliono essere trattati come “una manica di imbecilli”.

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