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“Referendum sul piano di aiuti dell’Ue”
L’annuncio del premier greco spiazza i mercati

Le opposizioni chiedono elezioni anticipate. Il presidente francese Sarkozy: "Gesto irrazionale e pericoloso", Fitch: "E' a rischio tutta l'Eurozona". Turbolenza e perdite pesanti nelle piazze di scambio europee
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L’annuncio di George Papandreu sconvolge i mercati: dopo l’ipotesi di un referendum in Grecia sull’accordo sul debito raggiunto al vertice Ue della scorsa settimana, arrivano le prime reazioni internazionali. Durissimo il commento del presidente francese Nicolas Sarkozy: “Il gesto della Grecia è irrazionale e dal loro punto di vista, pericoloso”. Sarkozy, telefonerà al cancelliere tedesco, Angela Merkel, a mezzogiorno per discutere con la collega tedesca della decisione del governo greco di convocare un referendum. “Sembra una mossa per fare retromarcia sull’accordo raggiunto”, ha detto il capogruppo parlamentare dei Liberali democratici tedeschi, Rainer Bruederle, in toni piuttosto irritati. Dello stesso parere gli analisti: “Se ci sarà un referendum sul secondo salvataggio di Atene il risultato più probabile sarà una sua bocciatura”.

A ufficializzare la situazione delicata per l’Europa è arrivata Fitch. Secondo l’agenzia di rating un’eventuale bocciatura del piano di aiuti “aumenterà il rischio di un default forzato e disordinato e potenzialmente di un’uscita della Grecia dall’euro”. Entrambi gli scenari, sottolinea Fitch, “avrebbero dure implicazioni finanziario per la stabilità finanziaria e la tenuta dell’Eurozona”. Un primo effetto si è già avuto nelle principali piazze europee: i listini del Vecchio Continente hanno aperto tutti con un calo di almeno tre punti percentuali. Sotto shock anche la borsa di Atene che perde il 6%. Sui mercati si teme infatti che in caso di esito negativo del referendum, si arriverebbe al default dello stato ellenico. Papandreu non ha chiarito cosa succederà dopo la consultazione popolare: tra le ipotesi c’è anche quella di un rifiuto dei fondi Ue. Il ministro delle finanze ellenico, Evangelos Venizelos, ha annunciato che il referendum è previsto per l’inizio del 2012, ma la Commissione europea non ha ricevuto ancora alcuna notifica formale da parte del governo greco. “La Grecia non ci ha ancora formalmente informato”, ha riferito una portavoce della Commissione europea.

Intanto anche il mondo politico greco ha reagito negativamente all’annuncio a sorpresa del premier socialista Papandreou. Antonis Samars, leader del principale partito dell’opposizione (centro-destra) ha definito Papandreou “un uomo senza scrupoli”, accusandolo di “giocare a testa o croce la permanenza del Paese nell’eurozona, che è sempre stata una scelta strategica del popolo greco”. Samars ha chiesto elezioni anticipate: un’idea sostenuta anche dal partito comunista e da quello di estrema destra (Laos).

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