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Botte in aula per far dimenticare le risate

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“Dobbiamo investire il presidente della Repubblica dell’anomalia italiana, non si può andare avanti cosi”: parole testuali del deputato Cicchitto. Finalmente verrebbe da dire, anche lui non ne può davvero più di questa anomala porcheria. Ma a cosa si riferiva?

Non certo alla figuraccia di Berlusconi, non certo alle risate europee, non certo all’accordicchio Berlusconi-Bossi, non certo al disastro che sta travolgendo l’Italia, bensì al fatto che il presidente Fini abbia osato fare politica e si sia permesso di rispondere in tv al ministro Gelmini. Questa sarebbe per loro l’anomalia italiana, questo sarebbe lo scandalo, questo richiederebbe l’immediato intervento del presidente Napolitano, non l’indecoroso spettacolo che sta rischiando di trascinare l’Italia nel fango, anzi, l’ha già trascinata con un presidente del Consiglio che passava le sue ore tra i festini e le telefonate con Lavitola!

Forse il presidente Fini potrebbe anche non confondere il ruolo di presidente della Camera e di capo partito, ma con che faccia questi signori osano chiedere l’intervento di Napolitano e indicare in Fini “l’anomalia nazionale”?

La realtà è che, questa mattina, Cicchitto e la Lega,  non sapendo come fare a riempire il tempo e a nascondere la disfatta prossima ventura, hanno tentato di spedire la palla in tribuna, hanno alzato le mani, hanno cercato di manganellare il Parlamento e di distrarre l’attenzione collettiva da questo scandalo.

Sì, hanno fatto bene quelli che si sono ribellati ai sorrisi franco-tedeschi, qui c’è solo da piangere. Meglio, molto meglio chiudere tutti, camere comprese, e andare subito al voto: ogni giorno perso può davvero diventare troppo rischioso per l’ordinamento democratico e la legalità repubblicana.

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