Il nuovo progetto di Michele Santoro potrà contare anche sulla piattaforma Sky. Come annunciato, il programma che segnerà il nuovo inizio del giornalista dopo le cinque stagioni di Annozero, sarà “multimediale”, perché potrà contare sul supporto di siti internet e di un circuito di tv locali: “Siamo con il carrettino – diceva ieri il conduttore nell’intervista al Fatto Quotidiano – a cercar di vendere la nostra frutta e la nostra verdura su Internet, sulle tv a diffusione regionale, su Sky e potrebbero esserci pressioni governative per limitarci o per impedirci di andare in onda”. Sky, appunto: ora c’è ufficialmente un canale che ne ospiterà le trasmissioni. Il 504, che fa parte dei canali di SkyTg24 dedicati ai grandi avvenimenti in diretta dell’attualità italiana e internazionale.

“Siamo lieti di ospitare il nuovo programma di Michele Santoro – ha detto il direttore di Sky TG24, Sarah Varetto – sul nostro canale ‘Eventi’, che è il luogo in cui i nostri abbonati hanno l’opportunità di seguire live ed integralmente tutti gli avvenimenti di rilievo, scelti per la loro rilevanza, secondo il principio della completezza e dell’imparzialità dell’informazione”. Per il direttore di SkyTg24 “non è un caso, che in passato, il canale ‘Eventi’ ha già trasmesso i due speciali televisivi live realizzati da Santoro, ‘Rai per una notte’ e ‘Tutti in piedi, entra il lavoro’. Siamo certi che con la decisione di ospitare anche ‘Comizi d’amore’ interpretiamo al meglio la richiesta dei nostri abbonati di poter sempre scegliere in diretta tra tutti gli eventi che contribuiscono a costruire il dibattito politico e sociale nel paese”.
La scorsa stagione circa 2 milioni e 500 mila abbonati di Sky hanno seguito ogni settimana Annozero, il programma di Michele Santoro su Raidue.

Intanto si registra la partenza con il botto di serviziopubblico.it, attraverso il quale si possono fare donazioni da 10 euro per sostenere il progetto della nuova tv libera. Il sito è online da ieri pomeriggio e in meno di mezza giornata è stato visitato da 100mila utenti unici, mentre su Facebook ci sono 30mila iscritti di cui 8mila hanno già versato i loro 10 euro. “Fare un milione e mezzo di spettatori con questa situazione sarebbe un successo”, ha detto intato Michele Santoro parlando a Padova per la presentazione della trasmissione (che in Veneto sarà trasmessa da T-Vision), “perché si tratta di un milione e mezzo di persone che alla fine ti vengono a cercare”. Poi il giornalista ha continuato: “Se tu dimostri che questa cosa sta in piedi anche economicamente ci si può cominciare a convincere che non è il canale a fare il programma ma viceversa: è il programma che fa il canale. E questo lo possono cominciare a capire anche i miei colleghi”. Dopo aver ricordato che “Rai per una nottè è stata vista su You Tube da 800mila persone in due giorni”, Santoro che ha aggiunto che “se questa impresa riuscirà non si potrà non parlarne”. E ha fatto notare: “Già se guardate il Corriere.it la nostra è la notizia più letta, ma sul cartaceo non ce n’è traccia. Lo stesso avviene con Repubblica che ha fatto 42mila visualizzazioni del video da quando lo ha messo online. Eppure se leggete il quotidiano cartaceo non vedete nessun riferimento. Lo stesso avviene con l’Unità”.

Un’accusa, quella del conduttore tv, che commenta: “Non fa piacere che la maggiore forza di opposizione del Paese abbia questo tipo di disattenzione: c’è sempre la voglia dell’opposizione di controllare l’informazione e le dinamiche popolari, ma possono scordarsi che noi torniamo indietro dal principio dell’autonomia giornalistica”. E continua spiegando il suo pensiero: “Il giornale lo deve fare il direttore, l’editore di turno non può pensare di influire su editoriali o notizie”. Mentre sulla sua trasmissione precisa:“Il costo di una nostra puntata è di 250 mila euro, noi vogliamo avere i nostri tifosi alle spalle. I dieci euro sono una forma di azionariato popolare, verranno conferiti ad un’associazione che sarà socia della società che produrrà le puntate. Chi ci darà i dieci euro deve mettere da parte la ricevuta perchè verranno dati più servizi di quelli che corrispondono alla cifra versata”.

E’ un Santoro a tutto campo quello che parla da Padova, che, come di consueto senza peli sulla lingua, allarga il suo intervento anche alla situazione politica italiana: “Siamo di fronte ad un paradosso della democrazia: c’è un programma che la gente vuole vedere pagando il canone e non può farlo. Noi non vogliamo l’assistenzialismo nè la lotta di classe e nemmeno il bunga bunga. Prima di darci fuoco proviamo in questo modo: faremo noi la piazza, accendendo le nostre telecamere”. Il giornalista ha annunciato inoltre che la sua candidatura a direttore generale Rai non è stata chiusa nel cassetto: “Questo progetto dimostrerà come si costruisce un soggetto politico sociale che deve poter contare qualcosa. Saranno i cittadini, la lobby democratica a farlo contare”.

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