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Obama: “L’Europa è il maggior ostacolo
per la nostra economia”. E attacca la Cina

Il presidente degli Stati Uniti denuncia il comportamento scorretto di Pechino sulla politica monetaria e chiede all'Eurozona di arrivare 'preparata' al G20 che si terrà in Francia a novembre. Gli indignados di Wall Street? "Sono la voce della frustrazione del Paese"
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Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama

“Il maggiore ostacolo che l’economia americana ha di fronte è la situazione in Europa”: lo ha detto Barack Obama durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. Una presa di posizione netta, per certi versi brutale (per le parole utilizzate) quella del presidente degli Stati Uniti, che ha rivelato di essere in costante contatto con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy “per impedire che la situazione debito nell’Eurozona finisca fuori controllo”. Il riferimento di Obama è alle forti tensioni causate nei mercati finanziati mondiali dalle traballanti economie di alcuni Paesi del vecchio continente, Grecia in primis. L’auspicio del numero uno della Casa Bianca è che al G20 che si terrà in Francia ai primi di novembre si sia in grado di “concordare un piano efficace e rapido” per affrontare questa situazione.

Il discorso del presidente degli States, tuttavia, ha toccato vari aspetti della questione economica mondiale, spaziando dalle conseguenze interne al comportamento delle altre superpotenze internazionali. In tal senso, forti le critiche alla Cine, che secondo Obama “porta avanti un giocomolto aggressivo, arrecando svantaggi agli altri Paesi” e  “interviene pesantemente sui mercati valutari” per mantenere lo yuan sottovalutato. Anche per questo motivo, il senato Usa si sta preparando ad esaminare una proposta di legge che punisca Pechino per la sua politica monetaria scorretta.  Anche in questo caso parole inequivocabili, come quelle utilizzate per descrivere l’attualità degli Stati Uniti. “La gente ha bisogno di aiuto, di lavoro ora” ha detto Obama, ribadendo il suo appello al Congresso: “Il piano occupazione va approvato subito, perché avrà effetti molto significativi sull’economia e sull’occupazione in tutta l’America.E chi non lo vuole votare dovrà spiegare perché”.

Significative, inoltre, le considerazioni del capo della Casa Bianca sulle manifestazioni di questi giorni davanti a Wall Street: “Chi protesta dà voce alla frustrazione che c’è nel Paese” ha sostenuto Obama, specificando come “gli eccessi di Wall Street in molti casi non sono stati illegali, fuori dalla legge, ma immorali”. Il motivo? Il presidente Usa lo ha spiegato subito dopo, aggiungendo che “le banche hanno il diritto di caricare molti costi, ma non è una buona pratica. Un sistema finanziario sano infatti richiede che le banche competano sulla base dei servizi migliori, e non con costi nascosti o pratiche ingannevoli”.

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