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Casal di Principe, indagato per voto
di scambio e assessore ai beni confiscati

La nomina di Angelo Ferraro, per di più cugino di un altro politico arrestato in passato per associazione mafiosa, divide la capitale dei "casalesi". Una cronista scrive a Napolitano: "Che cosa rischio la vita a fare?"
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Assessore ai beni confiscati e inquisito per voto di scambio. Succede a Casal di Principe, in provincia di Caserta, la roccaforte della camorra casalese. Il protagonista della discussa nomina è Angelo Ferraro, a cui il sindaco Pasquale Martinelli ha affidato anche le deleghe all’Istruzione, programmazione di opere pubbliche e urbanistica. L’uomo che sovraintenderà alla gestione di beni confiscati alla potente camorra locale è cugino di Nicola Ferraro, consigliere regionale arrestato in passato per associazione mafiosa.

“Ho deciso con serenità di farlo entrare nella giunta”, ha spiegato il sindaco Martinelli,  esponente dell’Udeur eletto in una coalizione di centrosinistra, “lo conosco personalmente” e per lui  “ho una profonda stima, essendo una persona che dedica gran parte della giornata nel sociale, occupandosi della società di calcio (il Real Casale, ndr) nella quale sono coinvolti 400 ragazzi, sottratti alla strada”. Quanto allo sconcerto suscitato in paese dalla nomina, il sindaco non si scompone: “Ognuno risponde di persona davanti alla legge e anche davanti a Dio per la storia personale e non per i rapporti di parentela”.

Quanto al diretto interessato, nella prima dichiarazione pubblica rivolta ai cittadini il neoassessore ha citato un martire della lotta alla mafia, don Peppe Diana, ucciso a Casal di Principe nel 1994: “Agiremo sull’esempio di don Peppe Diana”, ha promesso. “Dobbiamo recuperare la piazza intitolata al nostro compianto sacerdote, rendendola maggiormente accessibile ai cittadini e soprattutto ai bambini”.

Non ci sta, però, la giornalista locale Marilena Natale, che ha scritto una lettera accorata al proesdente della Repubblica e alle principali autorità: “Vorrei sapere, a che serve che io rischi la vita se poi la casta criminale si insedia nei palazzi che contano sotto gli occhi di tutti? E’ normale che una persona indagata per reati così gravi entri nell’esecutivo di un paese con un tasso d’infiltrazione mafiosa così alto? E’ normale che all’interno del consiglio comunale,siano presenti consiglieri indagati e fratelli di camorristi? La mia richiesta di aiuto è un grido di disperazione, aiutatemi a combattere e far sapere quello che accade, perché da soli siamo solo morti che camminano”.

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