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Crisi, Lega e Pdl litigano sulla “tassa dei ricchi”

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La ”tassa dei ricchi” fa litigare Lega e Pdl. Il sasso nello stagno lo getta il Carroccio: “Forse bisognerebbe cominciare a pensare a una patrimoniale o a una tassa sulle grandi rendite finanziarie, perché oggi siamo nelle condizioni per farlo”, dice il sempre schietto sindaco leghista di Verona, Franco Tosi. “Le risorse – spiega – non andrebbero prese indistintamente da tutti, ma da una certa soglia in su, per non andare a colpire i piccoli risparmi delle famiglie”. La soglia oltre la quale tassare? “Potrebbe essere dai 100 mila-200 mila euro in su, ma bisogna vedere come vengono calcolati i parametri, se bisogna considerare la casa o meno. Insomma – conclude Tosi – l’idea va costruita bene: il problema è che bisogna cominciare a parlarne”.

A Tosi giunge subito lo stop del Pdl, con Osvaldo Napoli:“Agli amici della Lega come il sindaco di Verona e alle ‘opposizioni a prescinderè, faccio notare – dice il vicepresidente dei deputati del PdL – che quella che abbiamo davanti non è stagione di tasse ma solo di tagli. E di tagli secchi. E’ una stagione churchilliana, di lacrime e sangue,senza la quale non si potrà tornare a coltivare la speranza del futuro. Niente tasse e, soprattutto, niente patrimoniale che vorrebbe dire una depressione economica senza fine”. Napoli cita come una proposta percorribile quella avanzata dall’economista cattolico Ettore Gotti Tedeschi, che guida lo Ior, la banca vaticana, anche lui contrario alla patrimoniale che servirebbe solo a “tassare, scoraggiare, far prendere paura alle famiglie”. Secondo Gotti Tedeschi si può invece pensare a un prestito forzoso sotto forma di obbligazioni finalizzato allo sviluppo delle aziende. “Il nostro problema – argomenta – è tornare a crescere”.Quindi “se io ho risorse scarse, preziose, come lo è il risparmio degli italiani, mille volte meglio indirizzarlo alla crescita economica che alla chiusura artificiale e temporanea di un debito che continuerebbe a crescere fino a quando non si risolvono i problemi”.

A favore della patrimoniale, ma “a tempo”, c’è qualche esponente del Pd, come Beppe Fioroni: “Serve una riforma del fisco tagliando le tasse per famiglie e imprese. Le risorse e i sacrifici vanno chiesti a chi ha di più. Penso a una patrimoniale per 3 anni sui patrimoni mobiliari (tra i 5 e i 7 milioni), sarebbe un segnale all’Europa e anche al Paese”, spiega l’esponente di area cattolica del Pd. Ma anche Fli, con una citazione sul sito areanazionale.it, avanza la proposta di una patrimoniale sui patrimoni abbassando però la quota tassabile a quelli oltre il milione di euro. Sulla questione invece l’Udc sceglie di tacere.

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