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Crisi debito, Rehn avverte l’Italia
“Il governo acceleri sulle riforme”

IL commissario europeo durante la conferenza stampa di questa mattina ha sottolineato che non è previsto alcun piano di salvataggio per Italia e Spagna. E che l'accordo sigliato il 21 luglio scorso entrerà in vigore da settembre
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Appena rientrato dalle ferie, non ha perso tempo. E così già questa mattina il commissario per gli affari economici e monetari Olli Rehn ha parlato ai giornalisti. Conferenza stampa attesa e decisiva. A partire dal piano di salvataggio che non ci sarà né per la Spagna né per l’Italia. Dopodiché l’annuncio: “Entro settembre deve essere operativo l’accordo del 21 luglio: così potremo rassicurare gli investitori”. Quindi un avvertimento all’Italia: “Il governo deve accelerare con le riforme”. Lo stesso avvertimento lanciato ieri al nostro Paese dal presidente della Bce Jean Claude Trichet.




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Prima della conferenza stampa, Rehn ha rilasciato un’intervista alla Bbc in cui ha ribadito che per poter essere efficace, il fondo salva-stati dell’eurozona deve essere “credibile e rispettato dai mercati”.  Alla domanda se i fondi a disposizione dell’European financial stability facility (Efsf) dovrebbero essere aumentati rispetto ai 440 miliardi (effettivi) attuali, Rehn ha risposto: “Per essere efficace, l’Efsf ha bisogno di essere credibile e rispettato dai mercati. E dunque noi dobbiamo continuamente fare una valutazione, una volta operativo, avendo questi obiettivi in mente”. Il commissario ha poi ribadito il messaggio contenuto nella lettera che il presidente dell’esecutivo Ue ha inviato ai leader dei Paesi dell’eurozona: “Adesso è essenziale velocizzare l’attuazione e l’approvazione nei Paesi membri” delle decisioni prese al vertice straordinario del 21 luglio, in modo da “rendere concreto” l’accordo sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia. “Questo è il messaggio fondamentale – ha sottolineato – Penso sia ovvio che è questo che deve essere fatto”.

Sul fronte spread, invece, per Rehn i livelli sui mercati dei bond “non sono giustificati dai fondamentali”. Il commissario ha spiegato che i mercati non hanno reagito come ci si aspettava e che ci sono state delle difficoltà nella comunicazione dei contenuti dell’accordo raggiunto il 21 luglio scorso. “I mercati non hanno reagito come ci aspettavano ne’ speravamo per le misure concordate dai capi di stato e di governo dell’area euro il 21 luglio”, ha detto il commissario Ue.

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