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Mladic a sorpresa in aula all’Aja, ma non collabora e viene allontanato dal giudice

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Si è presentato in aula a sorpresa, poi è stato allontanato perché rifiutava di rispondere alle domande del giudice. Così i capi di imputazione a suo carico sono stati letti in sua assenza. E’ stata questa la giornata dell’ex generale serbo bosniaco Ratko Mladic al Tribunale penale per la ex Jugoslavia dell’Aja, dove è imputato per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità.

Mladic si è presentato davanti ai giudici con il suo vecchio berretto da soldato in testa. Ieri invece l’avvocato Milos Saljic aveva detto che l’ex generale non avrebbe partecipato all’udienza. In apertura dell’aula, il giudice ha invitato più volte Mladic a non voltarsi verso il pubblico. Poco dopo proprio il giudice ha chiesto alla sicurezza di portare fuori dall’aula Mladic, che si rifiutava di rispondere alle domande e ascoltare in silenzio e senza interrompere.

L’ex generale è stato dichiarato “non colpevole”, come previsto dalla procedura. Il giudice ha letto tutte le accuse che sono state formalizzate dal tribunale penale per la ex Jugoslavia nei confronti di Mladic, per genocidio e crimini di guerra e contro l’umanità, spiegando ogni volta che, per conto di Mladic, dichiara l’ex generale “non colpevole”.

L’udienza è terminata dopo circa un’ora. L’avvocato d’ufficio di Mladic ha chiesto al giudice di essere esonerato dall’incarico. Il collegio di difesa dell’ex generale serbo bosnico non è stato ancora designato dalla Corte e quindi oggi era presente in aula lo stesso legale d’ufficio, Aleksandar Aleksic, che aveva assistito Mladic in occasione della prima udienza del 3 giugno scorso.

Arrestato il 26 maggio scorso e trasferito all’Aja cinque giorni dopo, Mladic si era difeso giudicando “odiosi” e “ripugnanti” i capi d’accusa stilati dai giudici dell’Aja a suo carico. Oggi il giudice Orie ha ritenuto, tra l’altro, che nessuna ragione medica – Mladic ha più volte fatto riferimento alla sua malattia – impediva di proseguire nell’udienza.

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