Il mondo FQ

Prestigiacomo: “All’ex Sisas abbiamo
fatto miracoli”. Ma ora spunta una tangente

La bonifica nell'area milanese dell'ex Sisas è stata fatta. Lo annuncia il ministro dell'Ambiente. Sul caso però pesa il sospetto di una tangente da 700mila euro. Attualmente risultata indagato Luigi Pelaggi, il capo della segreteria tecnica dello stesso ministro
Icona dei commenti Commenti

Gli stessi rifiuti che una città di un milione di abitanti produce in otto mesi. “Quasi duecentottantamila tonnellate rimosse in meno di un anno”, annuncia soddisfatta Stefania Prestigiacomo. E’ il 29 marzo scorso. Il ministro dell’Ambiente parla soddisfatta dell’operazione di bonifica dell’ex Sisas, la bomba ecologica a Pioltello-Rodano, nel Milanese.

Una medaglia che Prestigiacomo, insieme al presidente della Regione Lombardia Formigoni, si appunta sul petto da sola. Fino alla doccia gelida arrivata ieri: la Procura di Milano ha infatti indagato il capo della segreteria tecnica dello stesso ministro, Luigi Pelaggi, al quale sono stati contestati 700.000 euro, come scrive oggi Luigi Ferrarella Corriere della sera. Una tangente, nella ipotesi della Procura, che sarebbe stata pagata dalla Daneco Impianti srl, la ditta appaltatrice dei lavori. L’amministratore della stessa ditta, Bernardino Filipponi, è finito sul registro degli indagati coindagato insieme a Pelaggi di corruzione e truffa aggravata ai danni dello Stato.

“Un successo quello dell’area ex Sisas – esulterà Formigoni sempre a marzo – possibile grazie alla collaborazione con le autorità europee e nazionali, in particolare il commissario e il ministro e alla sintonia con le amministrazioni locali dei due Comuni”.

Ma qualcosa che non andava c’era già, tanto da spingere Greenpeace a fare una denuncia: «Nel corso degli ultimi 4 mesi i lavori di trasferimento del nerofumo si sono svolti in gran segretezza. Le scorie pericolose sono finite in una discarica spagnola senza nessuna garanzia sul loro trattamento».

Disse, in risposta, e con voce ferma, il commissario governativo Luigi Pelaggi: «Non è stato facile, ma ci siamo riusciti, lavorando 24 ore al giorno 7 giorni su 7, rispettando sempre tutte le norme e i regolamenti».

Non quello che pensa la Procura che, attraverso intercettazioni telefoniche contesta a Pelaggi la corruzione. I carabinieri del Noe, infatti, avrebbero intercettato più volte il commissario del governo Pelaggi mentre parla con Filipponi appunto in relazione a passaggi di denaro. Poi ci sono una serie di incontri tra i due fuori dalle sedi istituzionali, spiegano i magistrati.

Ma ha pesato anche quanto sequestrato a casa dell’imprenditore Filipponi: 48.000 euro in contanti e in banconote da 500 senza alcuna ragionevole spiegazione su una somma così elevata da tenere in casa, a disposizione immediata.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione