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Moratti: “Abbiamo sbagliato i toni”

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“Abbiamo sbagliato i toni di questa campagna elettorale”. Il mea culpa, invocato da Ignazio La Russa, arriva da Letizia Moratti alla fine del pomeriggio. E’ servito un colloquio mattutino con Silvio Berlusconi e una riunione con i vertici del partito nel pomeriggio, per convincere il sindaco uscito sconfitto dal primo turno a fare marcia indietro. Evidente il riferimento all’attacco al candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, nell’ormai noto confronto tv su Sky. Ma le scuse all’avversario non sono ancora arrivate. Piuttosto, come ha detto il coordinatore regionale del Pdl, Mario Mantovani, “ci adeguiamo” ai toni bassi.

Ma le dichiarazioni di Moratti appaiono forse arrivare fuori tempo massimo. Le due settimane di campagna elettorale in vista del ballottaggio vedranno dunque, almeno nelle intenzioni, un’altra candidata sindaca. L’intenzione è di una campagna quasi porta a porta. “Voglio rimettermi in gioco”, ha detto parlando con i giornalisti davanti casa sua. “Conosco bene i vostri problemi e le vostre preoccupazioni per essere stata il vostro sindaco. A molte di queste preoccupazioni abbiamo iniziato a dare risposte, e non voglio fare altro che continuare. Ci metto tutta me stessa”. Innanzitutto, ha spiegato, “ho fatto una riflessione con me stessa, poi con il presidente, con i partiti, ascoltando le persone”. Alla domanda se Berlusconi sia d’accordo con questa strategia, Moratti ha replicato “rispondo alla mia coscienza e ai miei concittadini prima di tutto. Questa è la posizione che ho scelto”. Ancora una volta il sindaco ha aperto ai moderati, in particolare al Terzo Polo. “Il dato politico delle urne – ha concluso – è stato inequivocabile. Credo che apra una fase nel centrodestra in cui si deve tornare a parlare al cuore delle persone. Voglio rimettermi in gioco per rafforzare la collaborazione di tutte le forze moderate che hanno bisogno di tornare a credere, a pensare in modo positivo per il loro futuro, di tutti coloro che si sono spesi per questa città e rappresentano una parte dei moderati”.

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