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Manifestare non basta. Andiamo a votare

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Se c’è qualcuno di coloro che in questi mesi mi ha chiesto: ma le manifestazioni bastano? In riferimento alla cacciata di Berlusconi e il berlusconismo, la risposta è: no, adesso c’è bisogno del voto.

Oggi e domani c’è la possibilità di assestare un colpo memorabile all’attuale sistema di potere che ha tutti i connotati del regime. E’ una occasione imperdibile e non possiamo mancarla.

Personalmente credo che soprattutto Napoli e Milano siano le sfide che lasceranno il segno.

A Milano, per fortuna, c’è un candidato nato dalle primarie e che può contare su un’ampia convergenza del centrosinistra. Giuliano Pisapia può fare il pieno di voti a sinistra e, contestualmente, compattare tutta l’opposizione con un programma chiaro e deciso. E’ sicuramente lui l’uomo su cui puntare.

A Napoli la situazione è più complessa. Se ragiono col cuore, d’istinto mi viene da dire che De Magistris è il candidato che più mi riscalda e mi convince. Razionalmente si potrebbe pensare che Morcone sia la persona più adatta ma…è appoggiato da chi ha delle responsabilità gigantesche rispetto alla situazione attuale di Napoli: la Jervolino e Bassolino. Quindi, personalmente, anche razionalizzando la scelta, credo che De Magistris, arrivando al ballottaggio, potrà compattare maggiormente e convincere chi ritiene necessario un vero cambiamento. E quindi battere Lettieri che, se non ha indicato nel suo programma come priorità la lotta alla criminalità, ci sarà un motivo, no?

Ma queste sono mie riflessioni personali. La questione più importante è che, qualunque scelta facciate a Napoli e Milano (ma anche in tutte le altre città al voto), siate convinti che queste due giornate saranno decisive e irrinunciabili. Quindi mobilitiamoci in massa e convinciamo più gente possibile a muovere il culo e andare ai seggi.

Non credano però i candidati sindaci che risulteranno vincenti che il nostro contributo si limiterà al voto. Il controllo democratico che abbiamo imparato a praticare soprattutto in questi ultimi mesi, ci obbligherà a un dialogo continuo e efficace con tutti voi.  Se saprete accettarlo, sarà l’inizio di una nuova stagione democratica. Altrimenti saranno guai per tutti.

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