Ci sono zone di Roma che Alemanno dovrebbe avere a cuore più di altre. Vuoi perché sono feudi elettorali, da sempre, della destra romana e vuoi perché sono la vetrina della città agli occhi del mondo. Il parco di Colle Oppio e delle Terme di Traiano è una di queste. Per la destra romana, questa è una tappa fissa durante le tornate elettorali. All’interno del parco, in un rudere di epoca romana, c’è infatti la storica sezione di Azione Giovani, frequentata da Gianni Alemanno in gioventù per anni e poi dall’ex aennina Giorgia Meloni. Gli appartenenti di Azione Giovani, respirano ogni giorno quello che si agita nel quartiere, avere un riscontro più o meno positivo dagli attivisti di AG per chi si candida, vuole dire tanto in fatto di voti.

Il parco si estende su 11 ettari di verde e rovine romane, incastonato nella zona probabilmente più ricca ed importante della Capitale dal punto di vista archeologico. Segnalato nelle guide turistiche di tutto il mondo. Confina con il Colosseo, i magnifici Fori Imperiali, il maestoso arco di Costantino e la suggestiva via Sacra, adiacente poi alla Basilica di San Pietro in Vincoli, contenente diversi capolavori michelangioleschi, primo fra tutti: la statua del Mosè. Ma da alcuni anni, negli ultimi in special modo, è abbandonato, lasciato in un degrado assoluto. Molti vialetti sono chiusi, le grandi fontane prosciugate e una intera parte dei giardini non è più accessibile, da quando cioè vi è stato il crollo della Domus Aurea. I lavori di restauro del sito archeologico non sono ancora partiti. Ora si cerca in tutti i modi di reperire fondi, si pensa di recuperarli con l’ennesima accise sulla benzina. Un ulteriore obolo per la comunità. Intanto, però, il Colle Oppio muore. L’area è meta prediletta di senza tetto, tossici e vandali di ogni genere, giorno e notte. I cestini della spazzatura mancano e i pochi presenti sono straripanti, ma l’elenco di vergogne è lungo: statue imbrattate con gli spray, monumenti danneggiati, clochard che dormono su panchine a pezzi, un defecatoio per cani a cielo aperto, infestato di mosche e zecche.

Da quest’area, eppure, il sindaco di Roma ‘ricava’ generose entrate, perché da anni è la location per decine di film e fiction tv all’ombra del Colosseo. Ai tempi delle giunte Rutelli e Veltroni, poi il Pdl ha fondato una discreta parte della sua campagna elettorale sul degrado e sullo stato di insicurezza in cui versava quest’area. Oggi nulla è cambiato, anzi. I fatti di cronaca recenti con violenze e aggressioni ai turisti, portano a ritenere che la giunta odierna ha operato poco o nulla. Pochi mesi fa un turista americano è stato ritrovato morto nel parco. Pochi tra gli amministratori comunali si rendono conto di quale eco negativa hanno questi fatti all’estero. Prima si è fatta l’ipotesi di un omicidio legato alla prostituzione omosessuale, poi dopo che per giorni la madre dell’uomo ha cercato di far capire che forse il figlio era rimasto vittima di qualcos’altro, i bravi poliziotti dei commissariati in prima di linea dell’Esquilino e del Celio hanno scoperto che tre immigrati avevano ucciso il turista con una dose letale di sonnifero. Lo avevano rapinato e poi lo avevano lasciato senza vita nel parco. Una banda specializzata nell’accalappiare turisti vicino al Colosseo.

Durante le ultime elezioni comunali, il Pdl è sceso all’Esquilino e al Colle Oppio, i quartieri che confinano con il parco lanciando un ‘allarme’ e mettendo paura ai residenti, quello cioè che la zona potesse diventare presto un appendice non regolata della Chinatown romana (così viene definito l’Esquilino per via della comunità cinese che vi risiede). Il filmato realizzato da ilfattoquotidiano.it e girato con un videofonino racconta una passeggiata domenicale nel parco. Le immagini sono impietose: sporcizia in ogni dove, panchine rotte, lavori fermi, macchine blu parcheggiate all’interno quando l’area è solo pedonale, statue imbrattate e monumenti danneggiati. Insomma, cartoline da Roma oggi.

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