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I ristoranti di Berlusconi

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Dopo qualche compiaciuta anticipazione, lo spot di Berlusconi (il ministro Brambilla ha garantito che la sua partecipazione è gratuita) su quanto è bella l’Italia, sta per invadere le reti televisive. Il nostro paese, nonostante tutto, è un forziere di magnificenze: generazioni di palazzinari incolti e famelici, d’accordo con amministratori che hanno ritenuto il territorio di proprietà personale invece che pubblica, hanno tentato di spolparlo fino all’osso, ma ancora non ci sono riusciti.

Berlusconi ha inventato che il 50 per cento (è solo il 5) dei siti protetti dall’Unesco sia italiano e già si è detto che è scivolato sulla sua stessa megalomania. Per il resto, conferma di non aver perduto le sue abilità di vecchio venditore, erede vivente degli antichi “venghino signori, venghino”.

Forse troppo bravo. L’autorevole (si dice sempre così) Le Monde ha scritto: “E’ talmente convincente, è così persuasivo che, alla fine, aspetti che ti indichi anche gli indirizzi di qualche buon ristorante”. Perfidi questi francesi, eh?

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