Il provvedimento per difendere le imprese italiane dagli attacchi stranieri, allo studio del Mef, potrebbe approdare al Consiglio dei ministri di domani. Dopo l’acquisizione di Bulgari da parte della Lvmh e la scalata di Lactalis su Parmalat, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso dello scorso Cdm, ha annunciato l’intenzione di presentare un provvedimento a tutela delle imprese strategiche.

“Mi auguro di si'”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, interpellato su una possibile cordata italiana per Parmalat. Il ministro ha poi aggiunto di non sapere se domani in consiglio dei Ministri verrà portata la normativa anti scalata.

”Bisogna fermare questo continuo e pericoloso shopping ai danni delle imprese italiane. Non possiamo assistere impassibili alle scalate dei gruppi industriali stranieri senza che nessuno dica niente o muova un dito”. Lo afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo l’avanzata della francese Lactalis in Parmalat, aggiungendo che “il Governo, l’opposizione e tutte le istituzioni del nostro Paese hanno il dovere di trovare una soluzione per difendere le produzioni nazionali e gli interessi collettivi nazionali”.

Per Bonanni, “tutti i grandi Paesi europei hanno saputo trovare una strada equilibrata per tutelare i settori strategici ed il libero mercato. Non si tratta di evocare la strada del protezionismo o del nazionalismo. Ma non possiamo consegnare senza colpo ferire ai concorrenti stranieri settori strategici a partire da quello alimentare come sta avvenendo in queste ore con la Parmalat. E’ in ballo l’assetto produttivo ed industriale del nostro Paese, con tutte le conseguenze che questo può avere per l’indotto e per l’occupazione”.

“Noi – aggiunge il leader della Cisl – abbiamo apprezzato che il ministro Tremonti abbia annunciato una iniziativa legislativa per porre dei paletti alle scalate straniere nei confronti delle imprese italiane. Ma occorre subito un provvedimento straordinario per affrontare una volta per tutte la questione e salvaguardare quel poco che resta dell’apparato industriale del nostro Paese”.

”Dopo le multe che l’Ue hanotificato alle nostre stalle favorendo di fatto la crescita dei produttori di latte stranieri, anche un’importante azienda di preparazione e lavorazione del latte si appresta a lasciare il nostro territorio. La scalata di Lactalis alla Parmalat era prevedibile. Forse qualcuno avrebbe dovuto pensarci prima, invece di restare a guardare”. Così Fabio Rainieri, parlamentare parmigiano della Lega Nord e segretario della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, interviene sulla scalata dell’azienda francese Lactalis alla Parmalat. “Ecco perché – ha concluso -, non accettando che un’ennesima grande azienda lasci la Padania senza che alcuno batta ciglio, invito il ministero e il Governo tutto a intervenire. La Parmalat deve restare italiana così come deve essere garantito un futuro certo a tutti quei produttori che fino a oggi hanno conferito la materia prima proprio all’azienda di Collecchio“.

”Siamo all’inverosimile, mentre noicincischiamo su come introdurre una norma che tuteli le aziende di interesse nazionale, i francesi lavorano e operano, con l’appoggio del loro Governo, per comperare le nostre aziende. E’ ora di lasciare gli allarmismi e operare attivamente”. Lo dice Volontè (Udc) in una nota stampa.

“Il merito di Tremonti è quello di aver alzato un velo sulla concorrenza impropria e l’acquisizione facilitata di aziende italiane da parte di finanzieri e gruppi industriali francesi. Tuttavia, gridare al lupo e non far nulla per impedire lo scempio è doppiamente sbagliato. Ora è il tempo di agire con determinazione e coraggio, il Governo proceda e presenti in 48 ore un decreto che attenui la colonizzazione in atto da l’arte di aziende francesi verso le  perle italiane. Non sfuggirà a nessuno, ovviamente non al nostro governo, che Parmalat è stata risanata grazie a forti sacrifici pubblici e a grandi rinunce dei cittadini italiani, grazie a un commissario e manager di altissimo livello. Il Governo è a un bivio, o si passa dalle lamentazioni ai fatti oppure meglio si tratti una resa onorevole con Sarkozy. Naturalmente – conclude Volontè – noi chiediamo a gran vice una una azione ferma e rapida del Governo”.

”La vicenda economica finanziaria relativa alla cosiddetta scalata per il controllo di Parmalat si fa di ora in ora sempre più preoccupante per il sistema agroindustriale italiano”. Lo afferma il ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan, nel sottolineare che “da quando sono ministro ho più volte denunciato l’assenza nel nostro Paese di una qualche forma di autentica e riconosciuta centralità dell’universo dell’agricoltura. Un’assenza e quindi una debolezza di cui la politica e le sue istituzioni non si sono volute far carico”. “L’affannosa ma inutile rincorsa di chi ha proposto una qualche soluzione a favore di una cordata italiana – aggiunge Galan – ne è la conferma. Nella speranza che nelle prossime ore giungano buone notizie, ribadisco la necessità e l’urgenza di riconsiderare gli attuali limiti politico-istituzionali in cui è costretto a muoversi un ministero come quello di cui ho la responsabilità in simili frangenti”.