“Abbiamo perso tempo”. Umberto Bossi torna a invocare il voto. “Sono tre mesi che dico che l’unica igiene è andare al voto: abbiamo perso tempo dando il tempo agli altri di organizzarsi”, dice il leader leghista al termine di un pranzo con i vertici del carroccio in un ristorante a Vicenza. “L’Italia è pronta al voto, un alibi quello della crisi economica”. Alibi usato dal premier, Silvio Berlusconi, alleato di ferro del Senatùr, per evitare le urne. Ma la Lega ha atteso fin troppo. E’ da giugno che invoca le elezioni. Ha aspettato la fiducia ai cinque punti programmatici di fine settembre prima e quella al governo del 14 dicembre. Prove superate dal governo, ma con margini sempre minori. Così Bossi torna all’attacco, facendo capire, ormai neanche più velatamente, che farà cadere l’esecutivo se Berlusconi non si deciderà a guidare la crisi fino alle urne in primavera.

Il leader del Carroccio, inoltre, ritorna sui suoi passi riguardo all’apertura all’Udc nella maggioranza, come invocato dal premier. “Se fossi Berlusconi – ha detto Bossi – starei attento a portare nel governo l’Udc”. Ammonendolo poi di “non far entrare i suoi nemici, quelli che lo vogliono morto. Non fa un grosso passo in avanti ma fa invece un passo indietro”. Bossi ha poi ricordato che l’Udc il premier “l’ha già trovato una volta al governo. Basta. C’era follia, mamma mia… Non riuscivamo a fare niente. Il problema – ha sottolineato Bossi – è che se un governo resta in carica, rimane per fare i cambiamenti delle leggi”. Alla domanda se con l’Udc questi cambiamenti saranno possibili, Bossi ha risposto con una risata.

“Non vedo nuove alleanze che si stanno costruendo”, ha aggiunto. Per il leader della Lega è difficile fare ipotesi su quale dei vari gruppi parlamentari potrebbero andare ad appoggiare l’attuale esecutivo. E sulla possibilità, ventilata da Berlusconi, che nuovi parlamentari vadano a rafforzare la maggioranza, Bossi ha messo le mani avanti: “C’è il rischio di instabilità più che di una stabilità”.

Riguardo alle elezioni anticipate già stamani si era espresso il ministro delle riforme, Roberto Calderoli. “Se dovessero arrivare altre adesioni” al governo “saranno benvenute, altrimenti c’è solo il voto”. Dopo pochi minuti è stata la volta del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sottolineare la volontà del Carroccio di dare voce agli elettori. In assenza di una “maggioranza forte è meglio andare al voto”, ha detto Maroni. “Ci sono ancora delle incognite e penso che nelle prossime settimane queste incognite si potranno sciogliere. Se si scioglieranno positivamente, cioè se si ricostituirà una maggioranza forte e stabile su cui fare affidamento si può continuare, altrimenti è meglio andare al voto”.

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