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La disabilità della riforma Gelmini

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Nel 2008, noi del Gruppo genitori tosti, scrivemmo la lettera che ebbe la risposta più completa ed esaustiva : il silenzio assoluto. Inviata a tanti, seppur con i nostri modesti mezzi, non meritò alcuna attenzione poiché il tema è troppo reale per essere oggetto di retoriche affermazioni.

Trascorsi due anni nulla è cambiato. Anzi no, qualcosa è anche peggiorato nel post-riforma che ha creato classi con più disabilità gravi mentre riduceva le ore di sostegno e mandava a scuola personale Aec (assistente educativo culturale) non pagati da cooperative in rosso tendente al violaceo.

E così alunni disabili hanno terminato cicli e cicloni e pesato sul disastroso bilancio senza produrre forza lavoro. Hanno però continuato a dare lavoro a chi ne compra a poco prezzo.

Torno a riproporre il tema. Parliamone perché ad oggi se manca l’insegnante di sostegno gli alunni diventato patate bollenti che girano su ruote imbarazzanti. Se mancano gli Aec digiunano, non vanno in bagno o sono condannati alla incontinenza. Dura ? Brutale? Arrogante? Solo miseramente realista. Condannata come tutte a scegliere se cedere al pannolone o fare la spola a scuola per portare la propria figlia al bagno (reso accessibile grazie a dure battaglie).

Il singolo docente, il singolo assistente che diventano artisti nel creare e nel plasmare e nell’inventare ciò che le manovre di governo distruggono a suon di articoli ed emendamenti spacciati per validi. Si deve smettere di classificare la disabilità. Continuando su questa strada si spenderà sempre di più e si otterrà sempre meno.

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