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Mafia al nord: Maroni passi ai fatti

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Archiviata la polemica tra Maroni e Saviano, mi aspetto che il ministro dell’Interno affronti il problema delle infiltrazioni mafiose al Nord a partire dalla carenza di organico delle forze dell’ordine e dal contrasto al riciclaggio.

Da anni la ‘Ndrangheta si è radicata nel Settentrione, qui ha intrapreso le sue attività criminali e rafforzato il suo potere.

Altro che “in Lombardia e a Milano la mafia non esiste” come disse a gennaio il prefetto, Gian Valerio Lombardi, alla Commissione antimafia in missione nel capoluogo. Un fatto gravissimo, da me contestato immediatamente, che avrebbero dovuto inquietare il ministro e far rimuovere il prefetto. Invece no, il ministro ha pensato bene di tacere di fronte a chi nega l’esistenza del fenomeno mafioso, salvo poi scandalizzarsi nei confronti di chi lo denuncia. Forse perchè dire pubblicamente, davanti a milioni di telespettatori, che la mafia c’è anche in terra Padana è un colpo troppo duro per la propaganda leghista.

Oggi, il Nord è la parte del Paese dove si registra la media più elevata di infiltrazioni nell’economia e il più alto numero di reati di riciclaggio di denaro sporco. A svelarlo sono proprio i dati dello stesso ministero guidato da Maroni.

Nulla di strano se si pensa che il Settentrione è l’area più ricca d’Italia e che le mafie si spostano dove ci sono i soldi. Il paradosso, però, è che Lombardia e Piemonte sono le regioni più sguarnite per quanto riguarda il controllo di legalità del territorio e la repressione dei reati di stampo economico-finanziario, nei quali si è specializzata la ‘Ndrangheta. Solo al Nord mancano all’appello 7250 unità tra poliziotti, carabinieri e, soprattutto, finanzieri.

Pertanto, mi aspetto che il ministro convinca il governo e la maggioranza ad approvare le misure che abbiamo più volte proposto in Commissione antimafia e in Parlamento: inasprire le sanzioni relative al reato di riciclaggio e introdurre il reato di autoriciclaggio, ancora non previsto dal nostro ordinamento.

Così, con i fatti, si superano le polemiche, si dà impulso all’azione di contrasto alle organizzazioni criminali e si costruisce un fronte antimafia unito e compatto.

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