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Cuba, rivelazione di un dissidente castrista “Violentato perché dissi abbasso Fidel”

Nel 2007 le autorità lo hanno condannato a piu’ di tre anni di prigione per aver criticato la rivoluzione. "Dopo le violenze mi lasciarono per tre giorni nudo e sanguinante sul pavimento della cella"
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Per la prima volta in più di 50 anni di Rivoluzione Cubana, un prigioniero politico ha denunciato pubblicamente le torture sessuali subite nelle prigioni castriste. Si chiama Jose Angel Duque Alvarez, ha quarant’anni, è laureato in fisica, cintura nera di judo (disciplina con la quale ha preso parte alla squadra nazionale del Paese) e attualmente ha perso 25 chili perché da 50 giorni è in sciopero della fame.

Nel 2007 le autorità lo hanno condannato a piu’ di tre anni di prigione per aver detto “Abbasso Fidel”. Duque Alvarez ha raccontato al quotidiano spagnolo El Mundo di esser stato violentato in una cella della prigione di Arisa, nella provincia di Cienfuegos. Arrivato nella struttura, il capo della prigione, Guillermo Gonzalez Mora, gli chiese se avesse detto “Abbasso Fidel e abbasso la dittatura” e senza aspettare risposta, aggiunse: “Ti insegnerò io cos’è la dittatura”. Poi chiamò un ufficiale chiamato Pablo “El Bembon”, un uomo di colore molto corpulento: “Mi violentarono -ha raccontato il dissidente- e mi lasciarono per tre giorni nudo e sanguinante sul pavimento della cella’”.

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