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Stiamo facendo guerra alla Pace

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Quando nell’83 mi sono consegnato alla Polizia di Roma dicendo che non avevo intenzione di imparare a sparare e che quindi avessero deciso quel che volevano non avrei mai fatto il militare, stava iniziando (era già iniziato) un cammino faticoso che avrebbe portato a sostituire il servizio di leva con quello volontario. Molti dicevano che ciò non sarebbe stato un passo verso la pace e i fatti lo hanno dimostrato.

Sono moltissimi i motivi per cui esiste la guerra sia organizzata che privata e uno dei principali è che la guerra conviene a qualcuno. Ai produttori di armi, a chi non ha argomenti leciti e pacifici per far valere le proprie ragioni (o i propri tronaconti), a chi ha qualcosa di grosso da nascondere.

Perché ci sia la pace ci vuole innanzitutto una “cultura della pace“, che parta dalla conoscenza delle nostre pulsioni violente e arrivi a sublimarle attraverso pratiche non belligeranti. Esattamente il contrario della “Guerra nella scuola” che è ciò che il ministro Gelmini e il ministro La Russa vorrebbero. Il protocollo firmato di recente, che invita attraverso la scuola a imparare l’uso delle armi, a formare “pattuglie di studenti” (sic!) che competano in maniera sana, con pistole ad aria compressa e percorsi di sopravvivenza ritenendo in questo modo di “contrastare il bullismo” , è un chiaro intento di portare nelle scuole la “cultura della guerra“. Rimane da chiedersi come mai, in un’epoca in cui i genitori devono procurare la carta igienica per i propri figli e le palestre e gli impianti scolastici per la pratica sportiva, quella vera, sono a livello libico, si riescano a trovare così in fretta i fondi per far partire corsi di guerra truccati da esperienze di condivisione sociale. Il nome dato all’iniziativa “allenati per la vita” la dice lunga su come la nostra classe dirigente intenda la vita.

Dopo l’uscita sull’idea di insegnare Mike Bongiorno nelle scuole, giusto per capire come s’intende la cultura in questo Paese e questi corsi paramilitari di mussoliniana memoria, sarebbe il caso che i così detti politici di sinistra e i politici di destra che hanno a cuore il futuro dei propri figli e tutti quelli che dichiarano di credere in un Dio di Pace (che bello dirlo a parole!) facessero di tutto per defenestrare un ministro che sta creando danni che avranno un grosso peso sulle generazioni future.

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