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Obama: “Porte aperte all’Iran”

Nel suo discorso all'Assemblea generale dell'Onu, il presidente Usa ha espresso la speranza che entro un anno nasca uno Stato palestinese in pace con Israele
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Iran, Palestina e pace in Medio Oriente. Di questo ha parlato Barack Obama nel suo discorso all’Assemblea generale dell’Onu. Assente la delegazione israeliana. Non per un boicottaggio, come si è pensato in un primo momento, ma perché oggi cade la festa ebraica di Sukkot che impone l’astensione da ogni attività lavorativa.

Dalla Casa Bianca è arrivata un’apertura al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad: “L’Iran deve dimostrare al mondo l’intento pacifico del suo programma nucleare – ha detto Obama -. Le porte della diplomazia restano aperte al dialogo. Ma Teheran deve dimostrare però il suo impegno”.

Obama ha poi parlato della pace in Medio Oriente. La sua speranza è che entro un anno Israele e Palestina arrivino a un accordo che preveda la nascita di uno stato palestinese. “Questa volta – ha detto il presidente Usa – dobbiamo cercare il meglio dentro noi stessi. Se lo facciamo, quando torneremo il prossimo anno, potremo avere un accordo che ci porterà un nuovo membro delle Nazioni Uniti: uno stato indipendente di Palestina, che vive in pace con Israele”. Il presidente Usa ha esortato il governo israeliano a estendere la moratoria sui nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania, che “ha creato una situazione diversa nella regione e migliorato l’atmosfera dei colloqui. Siamo anche convinti – ha detto – che i colloqui di pace dovrebbero andare avanti fino al completamento. È giunto il momento perché le parti si aiutino reciprocamente a superare questo ostacolo”.

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