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B.: dal VHS ai Promotori della Libertà

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“Formalismi costituzionali”. Con questa nuova formula Silvio Berlusconi ha messo nel mirino gli obblighi di Napolitano in caso di crisi di governo. Le parole del premier, per l’ennesima volta, non sono arrivate in un’intervista, in un dibattito pubblico, in un confronto televisivo, bensì sono spuntate sul sito dei “Promotori della Libertà” di Michela Vittoria Brambilla.

Coi “Promotori” Berlusconi ci ha preso gusto. Tutto è cominciato lo scorso 24 febbraio: nasce un “nuovo movimento”, disse il premier, un “esercito del bene” contro i “giochi di potere” (anche quelli interni al Pdl). Bisognò aspettare solo qualche giorno perchè arrivasse il primo messaggio al sito: “Si è cercato di estrometterci dal voto per le regionali” denunciò il 9 marzo. Quindi un periodo di silenzio fino a quando la Brambilla assicurò “un messaggio a settimana”. Promessa mantenuta? Quasi: fino ad oggi abbiamo contato nove messaggi ai seguaci (di questi solo due in video, gli altri solo audio).

Gli interventi sono stati a tutto campo: “Dalla sinistra arrivano solo calunnie”, disse a maggio; “In Italia ci sono 7milioni e mezzo di intercettati” esternò a giugno; “Fini e i suoi deputati hanno iniettato nel nostro movimento il virus della disgregazione” giustificò a fine luglio l’espulsione del presidente della Camera. Domenica, infine, l’allerta: “Dobbiamo essere pronti al voto”.

Il premier ha trovato sul Web il (suo) modo ideale di comunicare: parla a ruota libera e tutti riprendono il verbo, con il Tg1 che annuncia uno “scoop” quando anticipa sul suo sito i messaggi presidenziali (vedi l’immagine sopra – da NonLeggerlo). Non è una novità: “L’Italia è il Paese che amo” fu nel 1994 la discesa in campo via Vhs con tanto di calza sull’obiettivo. Numerose furono le polemiche: manca la “mediazione giornalistica” dissero in molti. Pruderie del secolo scorso che oggi non interessano più a nessuno.

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