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Stavolta se la prendono con l’Iphone4

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Se siete mancini, avete le mani sudate, non lo tenete in modo corretto, l’antenna non funziona come deve e la conseguenza, come riporta articolo di rispettabile testata giornalistica italiana, citando articolo pubblicato dalla rivista statunitense Gizmodo è la “drastica riduzione, fino all’assenza totale, del segnale di rete”.

Peccato che non sia vero. La spettabile testata italiana ha tradotto male. Il problema non è la perdita del segnale di rete bensì la riduzione della quantità di dati che vengono trasmessi al secondo, ovvero i mbit/sec. Fenomeno, ben conosciuto nel Bel Paese- che si verifica solo se ci trova in una situazione di segnale debole.

Poiché fa sempre notizia prendersela con una qualsiasi tecnologia soprattutto quando si vendono un milione e trecentomila cellulari in tre giorni; visto che si conquistano le prime pagine richiedendo azioni legali nei confronti delle aziende coinvolte, specie se sono di successo tale da suscitare l’umano sentimento dell’invidia, allora si prende la palla al balzo e si intenta una magnifica “Class Action” contro la Apple Computer e contro la ATT. La Apple è ritenuta colpevole di avere mal progettato il dispositivo, la ATT –la cosa non è del tutto chiara- forse di non garantire ovunque e sempre una copertura tale da garantire un segnale sempre ottimo. Facessimo la stessa cosa in Italia avremmo l’imbarazzo della scelta su quale operatore denunciare…

Interessante notare che il vociare della rete sul problema sia iniziato il 23 giugno ultimo scorso, un giorno prima del lancio ufficiale dell’iPhone4.

Pericolosa la rete… Il passaparola, “word of mouth” in inglese, crea e distrugge in modo quasi istantaneo. Peccato che sia spesso per non dire sempre, del tutto anonimo.

Piace pensare che sia l’’espressione dell’intelligenza collettiva della rete. Peccato che la rete sia del tutto cretina. Internet non esiste fisicamente: è un semplice protocollo di comunicazione.

Non sono per nulla cretini i pochi, furbi e magari prezzolati, che sanno come innescare la calunnia digitale. Peccato che non sappiano poi controllarne la dinamica.

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