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Osservatorio sulle schedature leghiste

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Nuove ordinanze comunali e continue forzature rispetto ai principi cardine della Carta Costituzionale mettono a repentaglio l’equità e la giustizia delle istituzioni. Dal bonus bebè riservato ai soli italiani alla richiesta del certificato penale in caso di domanda di residenza sono solo alcune delle recenti scelte di governo adottate da talune amministrazioni locali. Ed è per questo che la Camera del Lavoro di Brescia ha deciso di istituire un osservatorio delle discriminazioni istituzionali.

“Una realtà che svolga una funzione di monitoraggio rispetto alle decisioni assunte dai Sindaci attraverso le varie delibere e ordinanze” spiega Damiano Galletti della segreteria della Cgil Brescia riportando l’ultimo caso (in termini temporali ) di condanna inflitta da un tribunale ad un Comune. Un caso scoppiato il 9 gennaio quando During Kennedy, cittadino liberiano operaio in un’azienda metalmeccanica bresciana, ha chiesto l’iscrizione anagrafica a Ospitaletto governato dal sindaco leghista Giorgio Prandelli. Una pratica sospesa in attesa che Kennedy presentasse oltre alla dichiarazione dei redditi, la certificazione dell’agibiltà dell’appartamento che condivide con alcuni amici ma anche la copia in originale tradotta e legalizzata dall’ambasciata italiana del corrispondente certificato del casellario giudiziale del paese di provenienza.

Tralasciando il “dettaglio” che l’uomo si trova in Italia con un permesso di protezione sussidiaria rilasciato alla luce delle vicende belliche del suo paese. During Kennedy ha 32 anni. E’ in Italia dal 2002. Suo padre è stato ammazzato durante i conflitti sfociati in patria. Il ricorso presentato da Kennedy rappresentato dall’avvocato Alberto Guariso – in collaborazione con l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e lo sportello rifugiati della Cgil – ha prodotto quindi una sentenza – depositata il 25 luglio – a firma del giudice Alessandra Ramon che definisce “discriminatorio” il comportamento del Comune di Ospitaletto che dovrà cancellare l’ordinanza che inserisce tra i documenti necessari per ottenere la residenza anche il certificato penale. Non solo: l’amministrazione dovrà pagare le spese processuali (600 euro di diritti e 1.500 per onorari) e iscrivere Kennedy all’anagrafe.

Ma già si prevede un ricorso da parte del primo cittadino pronto a difendere fino in fondo la sua delibera che fin dall’inizio aveva sostenuto dicendo: “Prima di accogliere qualcuno nel mio Comune voglio sapere se è un delinquente o una persona perbene e non è giusto – aveva commentato – che un sindaco venga tacciato di razzismo o discriminazione solo perché vuole difendere i suoi cittadini obbedendo al dovere di controllare chi entra nel suo territorio”. D’altro canto Giorgio Prandelli si era già distinto anche per una precedente ordinanza che prevede una “schedatura” di tutti coloro che distribuiscono volantini. “Ogni mattina ho i nomi e i cognomi sul mio tavolo. In questo modo possiamo almeno sapere chi sono e avere sotto controllo la situazione”.

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