E’ uno dei capi della protesta dei Forconi, che ha raccolto intorno a sé migliaia di cittadini per manifestare contro la crisi, i politici e l’austerity. Eppure, dopo neanche un’ora di comizio, Danilo Calvani ha lasciato Genova destinazione Torino, in Jaguar, facendo storcere il naso a qualcuno nella piazza. 51 anni, contadino da Pontinia, in provincia di Latina, spiega orgoglioso: “Tutto è iniziato il 16 marzo scorso nella cella frigorifera della mia azienda, tra amici. Lì abbiamo deciso che non si poteva sopportare oltre”.

Il leader del Coordinamento 9 dicembre è cresciuto in una famiglia di agricoltori, “che mi ha trasmesso i valori della terra”, nell’agro-pontino bonificato durante il fascismo. In quelle terre vive con la compagna e quattro figli. “Ho studiato Ragioneria – racconta all’Ansa – ma ho lasciato l’anno prima del diploma e mi sono dedicato a coltivare ortaggi”. Nel suo passato nessuna tessera di partito né di sindacato. “Da giovane – sottolinea – ho votato Dc e Psi, poi mi sono pentito perché sono finiti tutti in galera. Negli ultimi anni ho votato solo in due occasioni, una volta per Forza Italia e una volta per i Verdi. Nel 2010 ho partecipato all’occupazione dell’Inps a Latina, abbiamo fatto una lista civica, mi sono candidato sindaco ma ho raccolto un pugno di voti. Forse non aveva funzionato lo slogan ‘Non ci votate perchè non siamo corrotti!”. 

Dopo un lungo tour per l’Italia, il 6 ottobre scorso, sempre nella cella frigorifera di Pontinia, è nato il Coordinamento 9 dicembre. “All’inizio – aggiunge – abbiamo messo insieme gruppi che non dialogavano tra loro. Comitati di categorie delusi dai sindacati, di cittadini e di principi. Erano un centinaio, ora aumentano con una tale frequenza che non riesco più a contarli”. “E’ una rivoluzione – precisa – che è partita dalle donne, sono state le prime a volerla. Ci vogliono far passare per violenti, estremisti, mafiosi, fascisti. Non è così. E’ il popolo arrabbiato e desolato che è sceso in piazza. Gli estremisti non hanno nulla a che vedere con noi anche se la nostra protesta comprende tutte le idee”.

Il Coordinamento 9 dicembre è al lavoro, “di intesa con le questure”, per organizzare una grande manifestazione la prossima settimana a Roma. “La nostra – ha urlato nella piazza di Genova – è legittima difesa. Questi parassiti se ne devono andare. Hanno violentato la Costituzione, stanno uccidendo la Repubblica e distruggendo le famiglie”. Tanti applausi quando ha lanciato il coro “a casa, a casa”. Calvani poi si è tolto qualche sassolino: “Mi accusano di aver detto che ci vuole un militare al potere – ha sibilato – mentre avevo dichiarato di fidarmi solo delle forze dell’ordine”.