E così la riforma Madia della Pubblica Amministrazione rischia di perdere un tassello importante, quello che riguarda la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, confluito nell’Arma dei Carabinieri. Questo a seguito dell’ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale da parte del Tar dell’Abruzzo, sezione staccata di Pescara, con cui si contesta la legittimità di un articolo della legge delega e degli articoli del Decreto Legislativo di attuazione con cui si sopprime il Corpo.

E questa potrebbe essere solo la prima di una serie di ordinanze, visto che sono stati depositati centinaia di ricorsi ai vari Tar d’Italia da parte di altrettanti appartenenti al disciolto Corpo. Tecnica abbastanza usuale fra gli avvocati amministrativisti: si ricorre a tanti tribunali sparsi sul territorio nella speranza che almeno uno accolga le istanze presentate. E così è stato col Tar Abruzzo. E davvero non pare campata in aria la rimessione delle norme alla Corte Costituzionale. In particolare non pare campata in aria la presunta illegittimità della norma che prevede che i forestali siano militarizzati d’ufficio, transitando all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Disposizione questa tra l’altro in controtendenza rispetto alla normativa nazionale che ha visto la smilitarizzazione della Polizia, della Polizia penitenziaria, dei Vigili del Fuoco e dello stesso Corpo Forestale (prima militare, poi non più militare, poi di nuovo militare).

A questo punto c’è da sperare che la Corte Costituzionale accolga l’istanza del Tar dell’Abruzzo (e delle altre che presumibilmente verranno), e che cassi la norma che prevede la soppressione del Corpo. A tale riguardo, voglio ricordare che il provvedimento fu dettato essenzialmente dalla logica del risparmio (“da cinque corpi a quattro” così trionfale la Madia). Ma, come già dissi a suo tempo, il risparmio era tutto da dimostrare. E comunque era chiaro che con la soppressione si disperdevano importanti forze, competenze, mezzi, destinati alla tutela dell’ambiente.

Mi piace rilevare che la stessa ordinanza del Tar mi dà ragione: “In sostanza, pur riconoscendone adeguata la professionalità e il livello di protezione assicurato all’ambiente, si è provveduto a smembrare il Corpo Forestale dello Stato, per razionalizzare i costi, ma senza evidenziare alcuno specifico e concreto criterio di risparmio”.

Volete un esempio della stupidata che si è fatta sopprimendo il Corpo Forestale? Guardate cosa sta capitando nell’Italia dilaniata dagli incendi. Buona parte delle attrezzature già del Corpo Forestale giacciono inutilizzate, come, ad esempio gli elicotteri, che consentivano ai forestali di intervenire in caso di incendio, e che oggi i Carabinieri hanno destinato ad altri compiti. Ed è del 7 luglio scorso una disposizione del Comando generale dei carabinieri con cui il generale Antonio Riccardi specifica che gli ex-forestali debbono limitarsi a chiamare i Vigili del Fuoco ed al massimo a intervenire per non meglio precisati “piccoli fuochi”.

Ricordo che non è la prima volta che norme della riforma Madia vengono rimesse alla Corte Costituzionale, ed anzi la stessa ne ha già bocciato una parte.

Ora un altro provvedimento importante come la soppressione del Corpo Forestale rischia di saltare.

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