“Il vaccino più rischioso? Quello che non è stato dato”. La rivista Science pubblica in copertina una intervista video correlata da grafici “Vaccine Wars” per cercare di arginare le posizioni antivacciniste. Nell’editoriale si ricorda che le autorità sanitari del Minnesota hanno chiesto a più di 200 persone di mettersi in quarantena dopo che 12 casi di morbillo sono stati diagnosticati in meno di 2 settimane in bambini non vaccinati di età inferiore ai 6 anni. Mentre dall’altra parte dell’oceano, “una ragazza portoghese di 17 anni non vaccinata è morta a causa del morbillo dopo che il virus ha ‘invaso’ i suoi polmoni”. Senza dimenticare l’allarme per il picco di casi in Germania, Italia e Romania.

Nel corso degli anni alcune malattie sono state messe nell’angolo ed “è comprensibile che l’attenzione dei genitori si sposti dalla paura della malattia alle preoccupazioni sui rischi dei vaccini stessi”. Ma i dati “questo numero – si legge nell’editoriale di Science – sminuiscono i miti vecchi e nuovi su questi rischi, pur riconoscendo le vere e rare lesioni del vaccino che si verificano. I dati di queste pagine chiariscono la potenza dei vaccini per sconfiggere la malattia,un impatto che trascende molto i minimi rischi. Identificare i modi migliori per convincere i genitori esitanti di questo calcolo in un’epoca di disinformazione alimentata da internet è una sfida continua per i ricercatori“.

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