Il nuovo presidente dell’Anci, salvo colpi di scena, sarà il sindaco di Bari Antonio Decaro. A eleggerlo sarà l’Assemblea congressuale che quest’anno si svolgerà proprio nel capoluogo pugliese dal 12 al 14 ottobre, alla Fiera del Levante. Era partita come “corsa a tre” ma a pochi giorni dall’assemblea, la designazione del nuovo presidente dell’Associazione dei comuni è decisa.

La corsa alla presidenza era partita subito dopo la vittoria, a giugno, di Chiara Appendino (M5s) che ha strappato a Piero Fassino la guida del Comune di Torino. A norma di statuto Fassino, che era stato eletto nel luglio 2013 alla guida dell’Associazione dei comuni italiani, avrebbe potuto rimanere alla guida dell’Anci ma ha subito messo a disposizione il suo mandato: “L’associazione ha bisogno di un presidente autorevole che deve essere un sindaco eletto, quindi pienamente legittimato” disse il sindaco uscente dopo la sconfitta. Al consiglio nazionale, nel luglio scorso, ha annunciato però la volontà di rimanere alla guida dell’Associazione dei Comuni italiani fino alla prossima assemblea congressuale che è stata anticipata al 12, 13 e 14 ottobre rispetto alla data inizialmente prevista, per fine ottobre.

A scendere in campo per la sfida, fino a pochi giorni fa, erano tre candidati: il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, il sindaco di Catania Enzo Bianco, già ministro dell’Interno e più volte primo cittadino di Catania e quello di Bari, Decaro appunto. Nelle scorse settimane era uscito anche il nome della possibile outsider, la stessa Appendino, per coinvolgere il Movimento Cinque Stelle con una personalità che finora ha confermato la volontà di dialogo istituzionale.

Ma proprio in questi giorni Ricci, entrato nella segreteria nazionale del Pd come responsabile degli Enti locali, si è tirato fuori dalla corsa alla presidenza dell’Anci e si è espresso chiaramente a favore di Decaro: “Sono convinto che il sindaco di Bari sia un ottimo candidato, in grado di portare aventi le istanze di tutte le realtà interne dell’Anci. Auspico si possa arrivare a una piena convergenza istituzionale su di lui”. Anche Bianco ha ritirato la corsa alla presidenza, quando – secondo alcune ricostruzioni – avrebbe compreso che i sindaci Cinque Stelle non ritenevano il suo nome “alternativo” a quello del “renziano” Decaro, non pensavano insomma che Bianco potesse dare all’Anci migliori garanzie di autonomia dal Governo rispetto al primo cittadino di Bari. Quanto ai sindaci di centrodestra, non hanno mai nascosto il diritto del Pd ad avere un proprio candidato alla guida dell’Associazione dei Comuni italiani – d’altra parte la metà dei sindaci che governa le città italiane sono del Pd – ma chiedono a chi guiderà l’Anci maggiore autonomia rispetto alle politiche renziane. Richiesta, d’altra parte, che in questi mesi è arrivata da più parti, dal primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris ad alcuni esponenti Cinquestelle.

E’ proprio l’atteggiamento dei sindaci M5s a lasciare ancora alcune incognite sull’appuntamento di Bari. I sindaci dei Cinquestelle si sono incontrati a Montecitorio per un’assemblea che ha all’ordine del giorno proprio una discussione sugli obiettivi da fissare in merito alla permanenza dei Comuni M5s nell’Anci. La prima conclusione, racconta l’AdnKronos, è che si è optato per una permanenza a tempo con deadline a gennaio. “Se ci saranno ancora tagli ai servizi essenziali dei cittadini – chiederanno i 5 stelle all’associazione che raccoglie i comuni italiani – e non arriveranno tagli alle sacche di spreco, usciremo senza se e senza ma”. O si cambia (da capire in che senso) o a gennaio tutto i sindaci 5 Stelle diranno addio all’associazione. “Faremo un tagliando a gennaio per decidere se restare nell’Anci – dice il sindaco di Livorno Filippo Nogarin – Se cambia tutto rimarremo”. Per ora, tuttavia, “a Bari andremo e ci asterremo“. “Non intendiamo dare fiducia a nessuno”.

“Sull’Anci – aggiunge il sindaco di Roma Virginia Raggi – abbiamo deciso di darci una scadenza a gennaio: se per quella data non avremo una risposta forte sui servizi potremo anche decidere di uscire”.

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