Adesso basta. Ma basta sul serio. Non se ne può più di Gabriel Garko al Festival di Sanremo, è vero. Così come, però, non se ne può più delle critiche a Gabriel Garko. Nemmeno delle nostre, beninteso, che sono state tante. Non che Garko meriti un briciolo di pietà, nossignore. Impacciato, inadatto, rigido, si impapera, non sa leggere il gobbo, totalmente privo di ritmo. Un disastro, un impiastro totale. Punto e a capo.

Ma cosa dobbiamo dire, ancora, che non è stato già detto? Forse, e dico forse, le nostre critiche feroci (e meritatissime) dovrebbero trasformarsi in qualcos’altro. Magari in un “Salvate il soldatino Garko”, chissà. Oppure, e forse sarebbe la cosa migliore, dovremmo rivolgere qualche domanda ad altri protagonisti. Per esempio: prima di selezionare Gabriel Garko, si sono svolti dei provini? Carlo Conti e gli autori hanno visto il “bello che non balla” alle prese con la presentazione di un brano, con uno sketch stupidino da replicare sul palco? Garko è stato scelto solo per il suo bel faccino o si sperava che sapesse fare qualcosa, oltre che sfilare sul palco nei suoi completi alla Tonio Fortebracci? Chi lo ha scelto? Perché? Tanti quesiti (che non ci toglieranno il sonno, lo promettiamo), ma che hanno un senso, considerando la resa pessima di Garko all’Ariston. In realtà c’era da aspettarselo, perché se già una scena di una fictionaccia girata chissà quante volte viene fuori come viene fuori (e viene fuori malissimo), figurarsi una diretta-fiume in Eurovisione.

Bisognava scegliere meglio? Sì, decisamente. Ma qualcuno ha scelto Garko, toppando clamorosamente. Su Madalina Ghenea e Virginia Raffaele, a dire il vero, la scelta è stata azzeccata, apprezzabile, degna di ammirazione. Dalla Ghenea ci aspettavamo zero spaccato, e invece sta tirando fuori una personalità inattesa, nonostante il poco spazio a disposizione. Da Garko ci aspettavamo un disastro, ma neppure nei nostri incubi peggiori potevamo immaginare una roba del genere.

Ieri sera ha provato a fare l’autoironico, scherzando sulla sua stessa inadeguatezza. Risultato? Toppa peggiore del buco. E il buco è enorme, roba che Alice non sarebbe arrivata viva nel paese delle meraviglie ma si sarebbe “sfranticata” al suolo tra fragore di ossa spezzate.

Non vogliamo pensare male, giurin giurello, ma davvero non c’entra nulla la fiction prossima ventura che andrà in onda su Canale5? Davvero non c’entra nulla il tributo da pagare alla “concorrenza”? A pensar male si fa peccato, e probabilmente bruceremo all’inferno. Ma forse, una volta arrivati lì, Lucifero in persona ci toglierà questo dubbio. Perché la scelta di Garko non ha spiegazioni logiche.

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