Televisione

Televisione, il meglio e il peggio del 2015: tra programmi (pochi) ben fatti e “polpettoni indigesti”

di Domenico Naso

X Factor

cattelanQuintessenza dell’intrattenimento di qualità del XXI secolo, il talent canoro di Sky Uno è un gioiello contemporaneo, una macchina da guerra imponente e inarrestabile, con l’apoteosi della finalissima al Forum di Assago. Abbiamo fin troppo spesso sottolineato l’inadeguatezza delle reti generaliste nel confronto con Sky, ma è bene rimarcare ancora una volta l’abissale differenza tra X Factor e il resto. Soprattutto se si pensa che si scontrava direttamente con il Grande Fratello, polpettone rimasticato e riproposte sulle desolanti tavole dei telespettatori italiani. Un confronto umiliante per il padre di tutti i reality, ma questa è un’altra storia. Tornando a X Factor, gran parte del merito va al conduttore Alessandro Cattelan, alle scenografie e coreografie da spettacolo americano di Luca Tommassini e a tre quarti della giuria di quest’anno (Fedez, Mika e Elio). Unica bocciata (assieme al sopravvalutato vincitore Giosada) la new entry Skin, che con il suo inascoltabile italiano ha messo a dura prova il nostro sistema nervoso.

Televisione, il meglio e il peggio del 2015: tra programmi (pochi) ben fatti e “polpettoni indigesti” - 5/8
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