A poche ore dalle dimissioni del ministro dell’Economia Yanis Varoufakis, si aprono spiragli per un ritorno al tavolo dei negoziati. “La porta è aperta alle trattative – ha detto François Hollande al termine del vertice con Angela Merkel – ora spetta a Tsipras fare proposte serie e credibili. Prendiamo atto del risultato e rispettiamo il voto dei greci perché l’Europa è la democrazia”, ha aggiunto il presidente della Repubblica francese parlando del risultato del referendum di domenica con il quale i greci hanno detto no alla proposta formulata dai creditori il 25 giugno. “Abbiamo già dato prova di grande solidarietà con la Grecia – ha detto la cancelliera tedesca – l’Europa deve essere unità, ma ogni Paese deve essere responsabile“. Le condizioni per aprire nuovi negoziati con la Grecia “non ci sono ancora”, specifica la Merkel, che però lascia intravedere uno spiraglio: “Aspettiamo proposte precise da parte del premier greco, la porta resta aperta“.

Dopo la rigidità iniziale, Germania sembra aver ammorbidito la propria posizione. In giornata Berlino aveva fatto sapere che non c’era spazio per nuove trattative, mentre molto più morbida era la posizione di Parigi, secondo cui “il taglio del debito non è un tabù”. Per facilitare le trattative il premier greco Alexis Tsipras ha sacrificato il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, che in mattinata ha annunciato a sorpresa le proprie dimissioni. L’addio puntava, stando a quanto spiegato dall’economista, a favorire un nuovo accordo con la ex Troika. Al suo posto siederà Euclide Tsakalotos, negli ultimi mesi capo negoziatore greco nelle trattative con Fondo monetario, Commissione Ue e Bce.

Prima del vertice con Hollande, la Cancelliera aveva ribadito che “al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto”. E poco dopo il suo vice Sigmar Gabriel aveva chiarito che i leader dell’Eurozona discuteranno “di aiuti umanitari“, contrapposti a un programma di assistenza a fronte di riforme. Ma sull’altra sponda, mentre l’Italia ancora tace e non commenta, molto più morbide erano invece le posizioni di Parigi. “Il taglio del debito greco non dovrebbe essere considerato un tabù – aveva detto il ministro delle Finanze francese Michel Sapin . il referendum non definisce nulla e spetta al governo greco fare delle proposte e quello che conta è la qualità dei negoziati che si apriranno”. Sapin è anche intervenuto sulle decisioni della Bce, cruciali per il destino delle banche greche che dipendono dalla liquidità di emergenza fornita dall’Eurotower: il livello di liquidità “non deve essere abbassato”, aveva detto, perché le banche greche “sono in una difficoltà enorme”.

In poche ore l’addio di Varoufakis sortiva un primo risultato: i governatori delle banche centrali dell’Eurozona e il presidente Mario Draghi decidevano che la Banca Centrale Europea terrà ferma la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche a 89 miliardi di euro. Un modo per mantenere in vita il sistema bancario ellenico, in attesa di un nuovo accordo al tavolo delle trattative.

La strada verso un nuovo accordo rimane strettissima nonostante il “sacrificio” di Varoufakis, che in questi cinque mesi si è più volte scontrato frontalmente con i colleghi dell’Eurogruppo e ancora sabato aveva accusato i creditori di “terrorismo” nei confronti di Atene. Per questo i funzionari tedeschi dicono che, anche se le mediazioni sono molto complicate, il passo indietro del ministro delle Finanze visto come un “marxista sui generis” può aiutare. Il no dei cittadini greci però viene letto in Germania come un no all’Europa e la Cancelliera, di fronte a un elettorato già ostile all’idea di concedere nuovi aiuti al Paese, non può che irrigidire le proprie posizioni. Nonostante, secondo Handelsblatt, il governatore della Bundesbank abbia fatto presente che un’uscita di Atene dall’Eurozona potrebbe aprire un buco miliardario nel bilancio della Repubblica democratica perché ridurrebbe gli utili della banca centrale tedesca e quindi anche quelli del bilancio federale.

Il leader di Syriza nei giorni scorsi aveva detto che “entro 48 ore” dai risultati del voto si sarebbe potuta firmare un’intesa con i creditori su basi più favorevoli rispetto a quanto previsto dalle proposte del 25 giugno, su cui si è svolto il referendum. Ma è un fatto che l’esito delle urne aumenta le probabilità di un’uscita di Atene dall’Eurozona. Lo rilevano anche le banche d’affari: Jp Morgan ritiene che la Grexit sia ora lo “scenario base” e che potrebbe avvenire “in circostanze caotiche“. Anche gli analisti di Barclays, in un rapporto diffuso domenica sera, scrivono che ora “l’uscita è lo scenario più probabile”. Al contrario Goldman Sachs e Citigroup vedono la possibilità di una permanenza nel club della moneta unica, ma Citigroup prefigura una situazione di “limbo” che potrebbe durare mesi o anni.

Il passo indietro di Varoufakis – “Subito dopo l’annuncio dei risultati del referendum”, scrive Varoufakis nel lungo messaggio pubblicato su yanisvaroufaskis.eu e intitolato Minister no more!, “sono stato messo al corrente di una certa preferenza da alcuni partecipanti dell’Eurogruppo e ‘partner’ vari per una mia… ‘assenza‘ dalle loro riunioni. Considero mio compito aiutare Alexis Tsipras a utilizzare, come gli ritiene opportuno, il capitale che il popolo greco gli ha concesso ieri attraverso il referendum”.

Minister No More! http://t.co/Oa6MlhTPjG

— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 6 Luglio 2015

L’economista naturalizzato australiano comunque non si è smentito e non ha risparmiato nuove stoccate: “Porterò con orgoglio il disprezzo dei creditori”. Poi la promessa di “pieno supporto a Tsipras, al nuovo ministro delle Finanze e al governo. Lo sforzo sovrumano per onorare il coraggioso popolo greco e il famoso No che hanno garantito ai democratici di tutto il mondo è appena cominciato”. L’addio del ministro – che tre giorni fa le dimissioni le aveva in effetti preannunciate, ma come “minaccia” nel caso in cui avesse vinto il sì – è arrivato nel giorno in cui è attesa una nuova riunione del consiglio della Bce. Nelle cui mani c’è ora il futuro delle banche elleniche, chiuse da lunedì scorso. L’Eurotower deve valutare se riaprire o chiudere del tutto il rubinetto della liquidità di emergenza (Ela) che ha consentito agli istituti di operare da febbraio a oggi e domenica 28 giugno è stato congelato a quota 89 miliardi di euro. Una decisione cruciale a cui guardano anche i mercati, che hanno aperto tutti in negativo ma senza crolli drammatici.

CRONACA ORA PER ORA

22.52 – Putin chiama Lagarde
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con la direttrice generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde a proposito della situazione in Grecia a seguito del referendum di ieri. Lo riferisce in una nota il Cremlino, spiegando che i due non hanno parlato di possibili aiuti finanziari della Russia alla Grecia. Putin e Lagarde “hanno espresso la speranza che si trovi un’ottima soluzione al problema del debito greco nel rispetto degli interessi di tutte le parti”, spiega il Cremlino.

22.40 – Telefonata Tsipras-Draghi
Alexis Tsipras ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Bce Mario Draghi. Lo riferisce una fonte del governo greco, aggiungendo che Tsipras ha detto a Draghi che c’è immediata necessità di eliminare le restrizioni sui capitali e i due hanno discusso della situazione della liquidità delle banche greche.

21.36 – Lagarde a Tsipras: “No a nuovi fondi senza pagamenti”
Il Fmi non può versare altri fondi alla Grecia in base alla sue norme sui mancati pagamenti di finanziamenti concessi dal Fondo. Lo ha ribadito il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, parlando al telefono con Tsipras. La Grecia ha saltato un pagamento di 1,6 miliardi di dollari.

20.38 – New York, petrolio chiude in forte calo
Dopo l’esito del referendum greco il petrolio chiude in forte calo a New York. Le quotazioni perdono il 7,83% a 52,53 dollari al barile.

20.13 – Padoan: “Nessun rischio per l’Italia, stiamo facendo le riforme”
“I fondamentali dell’economia italiana si sono molto rafforzati, è chiaro che ci sarà un po’ di volatilità” sui mercati “ma non c’è nessun rischio per l’Italia che sta facendo le riforme, che sono la via maestra anche dal punto di vista finanziario”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Tg5.

19.48 – Bce tiene ferma la liquidità di emergenza a 89 miliardi
La Banca Centrale Europea tiene ferma la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche ferma a 89 miliardi di euro dopo la netta vittoria del “no” al referendum. Lo rende noto l’istituto di Francoforte, che ha anche deciso di apportare “una correzione” al valore dei titoli greci portati in garanzia dalle banche per avere la liquidità di emergenza (Ela), spiega l’Istituto Centrale.

19.36 – Hollande: “Tsipras faccia proposte serie e credibili”
“La porta è aperta alle trattative. Ora spetta a Tsipras fare proposte serie e credibili” affinché la Grecia resti nella zona euro: lo ha detto il presidente francese Hollande al fianco della cancelliera Angela Merkel all’Eliseo. “Prendiamo atto del risultato e rispettiamo il voto dei greci perché l’Europa è la democrazia”, ha aggiunto.

19.34 – Merkel: “Siamo stati già molto generosi con la Grecia”
“Abbiamo già dato prova di grande solidarietà con la Grecia – ha detto Angela Merkel – l’Europa deve essere unità, ma ogni Paese deve essere responsabile”. Le condizioni per aprire nuovi negoziati con la Grecia “non ci sono ancora. Aspettiamo proposte precise da parte del premier greco – ha detto ancora la Merkel – la porta resta aperta”.

19.23 – Tsakalotos ha giurata da ministro delle Finanze
Euclides Tsakalotos ha giurato come ministro delle Finanze davanti al presidente greco Prokopis Pavlopoulos Sostituisce il dimissionario Yanis Varoufakis.

19.00 – Usa: “Risolvere differenze è interesse di tutti”
“Risolvere le differenze è nell’interesse di tutti”. Così il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, a risponde a chi gli chiedeva un commento sull’esito del referendum in Grecia e sulle prossime mosse che l’Europa dovrebbe compiere.

18.20 – Fitch: “Vittoria no aumenta possibilità uscita da euro”
La vittoria del “no” nel referendum “spinge drammaticamente la Grecia verso una uscita disordinata dall’euro”. Lo scrive Fitch in una nota, spiegando che “un accordo” tra le parti “potrebbe ancora essere possibile ma non c’è molto tempo” a disposizione.

18.10 – Banche chiuse fino a mercoledì
Le banche greche resteranno chiuse fino a mercoledì. Lo ha detto a Bloomberg un portavoce del ministero delle finanze.

18.06 – Il ministro Finanze francese: “Taglio del debito greco non deve essere considerato un tabù”
Il taglio del debito greco non dovrebbe essere considerato un tabù. Lo ha detto il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin.

17.45 – Teleconferenza Bce alle 18: no a nuova liquidità
I governatori del consiglio direttivo della Bce terranno una conference call alle 18 per decidere sulla liquidità di emergenza alla Grecia. Lo scrive Bloomberg, citando alcune fonti vicino alla vicenda. Secondo le fonti, Francoforte ritiene che le banche greche possano andare avanti fino a mercoledì e quindi terrà ferma l’Ela a 89 miliardi.

17.35 – Appello partiti greci alla Bce: “Si ripristini la liquidità d’emergenza alle banche”
L’establishment politico greco si appella alla Banca Centrale Europea affinché ripristini immediatamente la liquidità d’emergenza alle banche elleniche. E quanto si legge in una nota firmata dal premier Alexis Tsipras, dai leader del Pasok, di Nuova Democrazia e di Potami e citata da Bloomberg.

17.30 – Varoufakis: “Andrà tutto bene, non preoccupatevi”
“Andrà tutto bene. Non preoccupatevi”. E’ l’incoraggiamento ai greci dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis dopo le dimissioni presentate questa mattina. In sella alla sua moto insieme alla moglie per le strade di Atene, Varoufakis è stato fermato ad un semaforo da una troupe del Tg3 e un cronista dell’ANSA.

17.20 – Tusk: “A Eurosummit discussione su possibili passi avanti”
“Discutere la situazione e possibili passi avanti”. Questo l’obiettivo dell’Eurosummit sulla Grecia, il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area euro, convocato domani dal suo presidente, Donald Tusk. All’incontro “informale”, secondo quanto scrive Tusk nella lettera di invito al summit, parteciperanno anche i presidenti della Bce, Mario Draghi, e dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem.

17.15 – Renzi domani a Ginevra e poi Bruxelles per discutere della crisi greca
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarà domani, martedì 7 luglio, a Ginevra e a Bruxelles. Lo riferisce palazzo Chigi. Alle ore 9.30 il premier arriverà nella città svizzera per visitare il Cern. Alle 18 Renzi sarà a Bruxelles per il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Eurozona.

16.45 – Limite al prelievo almeno fino a venerdì 10 luglio
In Grecia il limite di prelievo giornaliero di 60 euro agli sportelli automatici sarà mantenuto almeno sino a venerdì 10 giugno, se la Banca centrale europea (Bce) manterrà stabile il livello di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela. Lo ha detto il vice ministro delle Finanze, Giorgos Stathakis, secondo quanto riporta la Bbc.

16.35 – Fmi: “Pronti ad aiutare la Grecia se sarà richiesto”
Il Fmi “ha preso atto” dell’esito del referendum in Grecia. Sta “monitorando la situazione da vicino” ed è “pronto ad aiutare la Grecia se sarà richiesto”. E’ quanto afferma in una nota il direttore generale Christine Lagarde.

16.18 – Gabriel: “La vita per i greci sarà dura”
“Alla festa della notte seguirà un duro risveglio”: lo ha detto il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel. “Nei prossimi giorni e settimane” la vita per i greci “sarà più difficile di quanto sia stata sinora”, ha continuato. “Se vorrà restare nell’euro la Grecia dovrà presentare un’offerta che vada al di là del passato e sia accettata dagli altri Paesi della zona euro” ha spiegato il vice di Angela Merkel, aggiungendo che  “mi manca la fantasia per immaginare” una proposta nuova.

16.15 – Partiti greci firmano per riaprire negoziati
Cinque partiti greci hanno firmato una dichiarazione per far tornare il premier Alexei Tsipras al tavolo dei negoziati con i creditori internazionali. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Phanos Kammenos.

16.06 – Nato in Olanda e studi in Uk: ecco Tsakalotos l’erede Varoufakis
Nato a Rotterdam, cresciuto in Gran Bretagna, dove ha anche frequentato l’esclusiva St Paul school di Londra, il nuovo ministro delle Finanze Euclides Tsakalotos è tornato in Grecia con la moglie inglese solo nei primi anni Novanta. Il nuovo ministro ha 55 anni ed  ha avuto incarichi alle università del Kent e ad Atene, ed è deputato di Syziza dal 2012. Un Phd a Oxford nel 1989, dove si era anche laureato in politica, filosofia ed economia, un master all’università del Sussex, il nuovo ministro  viene descritto come l’anti Varoufakis, per lo stile riservato e i toni moderati. Tsakalotos aveva già preso il posto di Varoufakis come capo negoziatore con i creditori lo scorso aprile. Le idee che difende non sono molto diverse da quelle del suo predecessore, viene infatti considerato l’autore delle politiche economiche del partito in cui milita da una decina d’anni. Autore o coautore di sei diversi saggi, nell’ultimo  attribuisce la crisi del suo paese non tanto a una crisi economica quanto a una “crisi di democrazia dell’eurozona in cui vuole che Atene rimanga”.

15.57 – Tsakalotos nuovo ministro delle Finanze
Come anticipato da Yanis Varoufakis, Euclides Tsakalotos è il nuovo ministro delle Finanze greco.

15.53 – “Leader Ue discuteranno di aiuti umanitari alla Grecia”
I leader dell’Eurozona  discuteranno di dare aiuti umanitari alla Grecia. Lo ha detto Sigmar Gabriel, vice cancelliere tedesco.  “Le persone laggiù hanno bisogno di aiuto, non dovremmo rifiutarlo loro perché non siamo contenti dell’esito del referendum”, ha dichiarato, secondo quanto si legge su Le Figaro. “Non possiamo abbandonare la Grecia, tutti i Paesi europei devono essere pronti a dare aiuti umanitari e credo che se ne discuterà domani a Bruxelles”.

15.50-  Varoufakis: “Spero che Tsakalotos sia mio successore”
L’ormai ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha lasciato intendere che il suo incarico sarà assunto da Euclides Tsakalotos, negli ultimi mesi capo negoziatore greco nelle trattative con i creditori internazionali. Varoufakis ha detto ai cronisti presenti: “Me ne vado e vi vedrò domani con Tsakalotos“. Alla domanda se sarà quindi proprio Tsakalotos il nuovo responsabile delle Finanze, Varoufakis ha risposto: “Spero di sì”. Al momento, manca la conferma ufficiale da parte del governo greco.

15.48 – Inchiesta su copertura giornalistica del referendum
La magistratura ellenica ha aperto un’indagine sulla copertura mediatica del referendum. I magistrati indagano sulla veridicità delle accuse rivolte da più parti ad alcuni mezzi di comunicazione che avrebbero tentato di influenzare la scelta degli elettori riguardo al “sì” o al “no”. Oggetto dell’inchiesta è accertare anche quando è cominciata la diffusione dei sondaggi. Secondo il quotidiano ateniese To Vima, anche il Consiglio Nazionale per la Radio e la Televisione (ESR), potrebbe finire nel mirino degli inquirenti perché alcuni suoi funzionari potrebbero aver violato doveri d’ufficio.

15.38 – Turismo, cancellate 300 mila prenotazioni 
Secondo l’edizione online del quotidiano ateniese To Vima, decine di migliaia di arrivi in Grecia sono state cancellate nella settimana precedente al referendum. Il vice ministro del Turismo Elena Kountoura ha lanciato un appello ai media affinché “non danneggino il turismo del Paese”.

15.31 – Grecia, Reuters: “Banche chiuse fino a venerdì”
Il governo greco si prepara a prorogare la chiusura delle banche almeno fino a venerdì, o addirittura lunedì. Lo scrive l’agenzia di stampa Reuters, citando quattro diverse fonti bancarie.

15.14 – Gabriel: “Taglio debito solo dopo riforme”
“Il taglio del debito non si può fare senza condizioni: possiamo parlare di un taglio del debito soltanto di fronte alla realizzazione delle riforme”. Lo ha detto il vicecancelliere e leader della Spd Sigmar Gabriel a Berlino in una conferenza stampa tenuta all’indomani del referendum

15.11 –  Telefonata Pavlopoulos – Hollande
Il presidente greco Prokopis Pavlopoulos ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Francois Hollande:  Lo hanno riferito fonti del governo greco, rilanciate dal sito Ekathimerini.

15.03 – Tsipras a leader altri partiti: “Sostenete esito referendum”
Vertice in corso nella residenza del presidente ellenico Prokopis Pavlopoulos. All’incontro, presieduto da Pavlopoulos, partecipano Tsipras e i leader degli altri partiti greci. Il premier ha chiesto ai leader degli altri partiti di contribuire “al sostegno del chiaro mandato per una soluzione sostenibile, espresso dal popolo greco al referendum di ieri”. Lo ha detto un alto funzionario del governo di Atene, citato dai siti d’informazione greci. E’ stato Tsipras a chiedere ieri notte al presidente di convocare la riunione per costituire “un solido fronte nazionale” prima di riprendere i negoziati con i creditori internazionali.

14.53 – Gabriel: “Grecia faccia proposta accettabile”
“Non si può arrivare alla instabilità dell’eurozona: se la Grecia vuole rimanere nell’euro il governo deve fare un’offerta sostanziale, che anche gli altri possono accettare”, ha detto il vicecancelliere tedesco (Spd) Sigmar Gabriel, dopo l’annuncio delle proposte. “E’ vero che il ponte è stato rotto – ha proseguito – e si cerca di costruirne uno molto più difficile, perché la situazione del popolo è molto peggiorata”. “Non sto a concordare ogni frase con la cancelleria”, ha risposto Gabriel a chi gli ha chiesto se la sua dichiarazione fosse stata concordata con Angela Merkel.

14.47 – Tsipras a Putin: “Negoziati proseguono”
In una conversazione telefonica, il premier greco Tsipras ha riferito a Vladimir Putin che i negoziati con i creditori europei proseguiranno. Lo ha riferito Iuri Ushakov, consigliere diplomatico del presidente russo.

14.43 – Telefonata Tsipras- Merkel: “Domani proposte all’Eurosummit”
Il premier greco Alexis Tsipras ha avuto una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Lo riferisce una fonte del governo greco, citato da Bloomberg. Durante la conversazione Tsipras e Merkel si sono accordati sul fatto che il premier greco presenterà alcune proposte all’Eurosummit di domani.

14.36 – Atene, code ai bancomat e scritte ironiche sui muri
Nel day after del referendum i cittadini greci sono tornati ad affollare gli sportelli bancomat per prelevare i propri risparmi. Il limite massimo di prelievo è ancora fissato a 60 euro al giorno, ma sono esaurite in gran parte della Grecia le banconote da 20 euro: nei fatti, quindi, si possono prelevare al massimo 50 euro, dato che anche i tagli da 10 sono molto rari.  Lungo le strade del centro di Atene si registrano anche scritte ironiche dopo la vittoria del “No” di ieri sera.  “Mrs Merkel, we still love you. Greece”, era scritto su un muro non distante dall’Acropolis.

13.34 – Dijsselbloem: “Esito del referendum non avvicina soluzione”
L’esito del referendum in Grecia con la vittoria del ‘no’ “non ci porta più vicino a una soluzione”. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, sottolineando che “in Grecia le riforme sono ancora necessarie, anche dopo il referendum”.

13.13 – Renzi: “Incontri di domani indicheranno via per risolvere emergenza”
Il premier Matteo Renzi affida a Facebook il suo commento sull’esito del referendum in Grecia e le prossime mosse della Ue. “Ci sono due cantieri da affrontare rapidamente nelle capitali europee e a Bruxelles”, si legge nel post. “Il primo riguarda la Grecia, un paese che è in una condizione economica e sociale molto difficile. Gli incontri di domani dovranno indicare una via definitiva per risolvere questa emergenza. Il secondo – ancora più affascinante e complesso, ma non più rinviabile – é il cantiere dell’Europa. Da mesi stiamo insistendo per discutere non solo di austerity e bilanci, ma di crescita, infrastrutture, politiche comuni sulla migrazione, innovazione, ambiente. In una parola: politica, non solo parametri. Valori, non solo numeri. Se restiamo fermi, prigionieri di regolamenti e burocrazie, l’Europa è finita. Ricostruire una Europa diversa non sarà facile, dopo ciò che è avvenuto negli ultimi anni. Ma questo è il momento giusto per provare a farlo, tutti insieme. L’Italia farà la sua parte”.

12.36 – Putin chiede colloquio “immediato” con Tsipras
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto un colloquio “immediato” con il premier greco Tsipras. Una fonte del governo greco ha poi fatto sapere che nel corso della giornata i due leader si sentiranno al telefono.

12.20 – Dombrovskis: “Il posto della Grecia era e resta nell’Eurozona”
La Commissione Ue “rispetta la scelta democratica” della Grecia, ma “non c’è una facile via d’uscita” e anche se l’esecutivo Ue è “pronto a continuare a lavorare” con la Grecia “non può andare avanti senza un mandato dell’Eurogruppo”. Lo ha detto in conferenza stampa il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. “Una cosa è chiara, il posto della Grecia era e resta nell’Eurozona”, ha affermato però Dombrovskis. Che non ha voluto commentare le dimissioni di Varoufakis, dicendo che “sono una questione di competenza del governo greco e la Commissione Ue “non ha commenti da fare” in merito. Dombrovskis ha poi chiarito che la rinegoziazione del debito greco non è più sul tavolo visto che “era stata autorizzata dall’Eurogruppo dopo che il programma Efsf fosse stato concluso con successo. Purtroppo non è stato concluso”. Se la Grecia “attiva un nuovo programma Esm con l’accordo degli altri Stati membri dell’area euro, allora ci sarà una nuova analisi della sostenibilità del debito”. Ora, ha aggiunto, “bisogna discutere un nuovo programma”.

Dopo il referendum greco, ha aggiunto il vice numero uno della Commissione Ue, “vedo molti pochi vincitori” e, anzi, le cose sono diventate “più complicate”. Dombrovskis ha ricordato che Juncker aveva invitato i greci a votare ‘sì’ perché questo “avrebbe mandato un segnale chiaro a tutti i Paesi europei”. La Commissione “è pronta a riprendere i colloqui con le autorità greche”, anche se, ha spiegato Dombrovskis, attualmente non c’è alcun negoziato aperto. Bruxelles “lavorererà molto intensamente”, ha detto ancora.

11,54 – “Debito verso la Bce non può essere ristrutturato”
Per definizione il debito greco alla Bce non può essere ristrutturato perché ciò costituirebbe un finanziamento monetario” di uno Stato. E’ quanto ha affermato parlando con i giornalisti a Parigi il membro del board della Bce, Christian Noyer, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.

11.52 – Merkel: “Non ci sono i presupporsi per nuove trattative”
“La porta resta sempre aperta, ma visto il risultato del referendum “al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto”. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino in conferenza stampa. “Molto dipende dalle proposte che la Grecia metterà adesso sul tavolo”.

11.51 – Schaeuble: “Taglio del debito non è un tema”
“Il taglio del debito per noi non è un tema”, lo ha ribadito Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, sostenendo che la posizione della Germania non è cambiata.

11.29 – L’Eurogruppo si attende nuove proposte da Atene
L’Eurogruppo convocato per domani comincerà alle 13 e “i ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche”: lo scrive l’Eurogruppo in una nota.

10.48 – Tsipras ringrazia Varoufakis per “instancabile impegno”
Il premier greco Tsipras ha ringraziato il ministro delle Finanze dimissionario,Yanis Varoufakis per il suo “instancabile impegno” in difesa della Grecia nei negoziati con i creditori. Lo ha detto il portavoce del governo greco, Gabriel Sakellaridis. “Il primo ministro sente il bisogno di ringraziare l’instancabile impegno a difesa della posizione e degli interessi del governo e del popolo greco in condizioni molto difficili”, ha affermato il portavoce.

9.57 – In corso riunione a Palazzo Chigi tra Renzi e Padoan
E’ in corso a palazzo Chigi il vertice tra Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan. Il presidente del Consiglio ha convocato per questa mattina il ministro dell’Economia per fare un punto della situazione all’indomani del no dei greci al referendum.

9.43 – Tsipras: “La democrazia e il diritto sono con noi”.
“La democrazia e il diritto sono con noi. Sono convinto che riusciremo”. Tsipras lo ha scritto su Twitter il giorno dopo la vittoria del no al referendum sulle misure richieste dai creditori internazionali.

9.41 – Consultazioni fra Juncker e i leader dei Paesi dell’area euro
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, “si sta consultando con i leader democraticamente eletti degli altri 18 Stati dell’area euro e con i capi delle istituzioni Ue”, si spiega dalla Commissione. Questa mattina è prevista una conference call fra Juncker e i presidenti di Eurosummit, Eurogruppo e Bce, mentre domani riferirà al Parlamento europeo a Strasburgo.

9.41 – Tre in pole per il dopo Varoufakis
La corsa per la successione a Yanis Varoufakis vede in pole position tre nomi, secondo la stampa greca. Innanzitutto il vice premier Yannis Dragasakis, scelta preferita da Tsipras, ma l’interessato non avrebbe mostrato interesse per questa carica. C’è poi George Stathakis, attuale ministro per lo Sviluppo, ma una sua nomina provocherebbe un mini rimpasto di governo. Infine Euclid Tsakalotos, il capo della squadra negoziale ellenica, che da tempo aveva sostituito Varoufakis nei rapporti con i partner internazionali.

9.35 – Tsipras valuta “squadra negoziale” con l’opposizione
Il premier greco Tsipras tra valutando l’ipotesi di una ‘squadra negoziale nazionale’ che comprenda anche esponenti dell’opposizione per riaprire il tavolo dei negoziati con la Ue. Lo riferiscono media greci. Esponenti del Pasok (socialisti) hanno detto che il partito è pronto a partecipare.

9.28 – Cina crede nella permanenza della Grecia nell’Eurozona
La Cina crede che la Grecia resterà nell’eurozona e che la regione risolverà i suoi attuali problemi. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Pechino, dopo che il no ha vinto nel referendum sulle misure richieste dai creditori internazionali.

9.10 – Governo francese: “Grecia faccia proposte perché possano essere discusse”
“Ciò che vuole ora la Francia è che la Grecia faccia proposte perché possano essere discusse” con gli altri Paesi dell’Eurogruppo. Lo ha dichiarato il portavoce del governo francese, Stéphane Le Foll, in un’intervista a Rmc e Bfm Tv. Parigi, ha sottolineato, vuole che si torni a negoziare e “questa discussione deve appoggiarsi in primo luogo su una proposta di Atene”. Poco dopo il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha detto a Europe 1 che “il referendum non definisce nulla”, ora “spetta al governo greco fare delle proposte” e quello che conta “è la qualità dei negoziati che si apriranno”. Per Sapin “non sarà trovata alcuna soluzione se non ci sarà tra la cancellera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande (…) una conversazione approfondita e veritiera”.

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