Stop graduale a gas e petrolio russo in Ue: cosa prevede l’intesa tra Commissione e Parlamento
Questa notte Parlamento e Consiglio europei hanno raggiunto un accordo provvisorio sull’eliminazione permanente delle importazioni di gas naturale russo e sulla strada verso “l’eliminazione graduale” del petrolio russo. Lo rende noto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel corso di una conferenza stampa con il commissario Ue all’Energia Dan Jorgensen e il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia Fatih Birol. “Stiamo voltando quella pagina e la stiamo voltando per sempre. Questa è l’alba di una nuova era, l’era della piena indipendenza energetica dell’Europa dalla Russia”, afferma.
A seguito di questo accordo politico, il testo dovrà essere formalmente approvato da Parlamento europeo e dal Consiglio, ove l’adozione richiederà maggioranza qualificata. L’accordo si sostanzia in una tabella di marcia per il piano europeo di diversificazione energetica, RePowerEu. Le istituzioni Ue hanno convenuto sul porre fine in maniera “graduale ma permanente” alle importazioni di gas naturale liquefatto russo, da completare entro il 31 dicembre 2026, e il gas via gasdotto, entro il 30 settembre 2027, con una proroga eccezionale fino al 31 ottobre 2027 nel caso in cui i livelli di stoccaggio fossero inferiori ai livelli di riempimento richiesti.
Un comunicato dell’esecutivo Ue spiega che per i contratti di fornitura a breve termine conclusi prima del 17 giugno 2025, il divieto di importazione di gas russo si applicherà dal 25 aprile 2026 per il gnl e dal 17 giugno 2026 per il gas via gasdotto. Per quelli a lungo termine per le importazioni di Gnl conclusi prima del 17 giugno 2025, il divieto si applicherà dal 1 gennaio 2027, in linea con diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. “Le modifiche ai contratti esistenti saranno consentite solo per scopi operativi strettamente definiti e non possono portare a volumi o prezzi aumentati. Pertanto, entro novembre 2027 al più tardi, l’Ue avrà eliminato gradualmente, una volta per tutte, le importazioni di gas russo”, rileva il testo.
L’accordo politico prevede anche “solide garanzie” contro l’elusione, tutte in aggiunta al quadro di controllo e sorveglianza doganale già in vigore, e disposizioni per migliorare la trasparenza, il monitoraggio e la tracciabilità del gas russo nei mercati dell’Ue che sosterranno l’attuazione efficace del divieto di importazione. “Per il gas russo importato durante il periodo di transizione, l’autorizzazione preventiva viene fornita con la presentazione di informazioni molto dettagliate per garantire che le importazioni siano limitate ai volumi basati sui contratti esistenti”, mentre per quanto riguarda l’importazione di gas non russo gli importatori dovranno fornire informazioni sul Paese di produzione. Esenti quelli che hanno fornito 5 miliardi di metri cubi all’Ue nel 2024 e hanno sanzioni in vigore o non hanno infrastrutture per importare gas.
Per evitare l’elusione del divieto sul gas, il nuovo regolamento stabilisce meccanismi di monitoraggio e l’obbligo per le autorità di cooperare e scambiare informazioni sulle importazioni di gas naturale, spiega il comunicato: la Commissione “sosterrà gli Stati membri e monitorerà attentamente, insieme all’Agenzia dell’Ue per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer), alla Procura europea (Eppo) e all’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), i progressi e gli impatti dell’eliminazione graduale delle importazioni di gas e petrolio russi”.
Secondo l’accordo, gli Stati membri dovranno presentare piani nazionali di diversificazione che delineano come andranno a diversificare le loro forniture di gas, ma anche petrolio russo, entro il 1° marzo 2026, e alla Commissione andrà notificata l’esistenza di contratti di fornitura di gas russo o divieti legali nazionali in vigore a un mese dall’entrata in vigore del regolamento. Dal canto suo, l’esecutivo Ue “effettuerà una valutazione dei piani ed emetterà raccomandazioni, ove appropriato, entro e non oltre tre mesi dal ricevimento dei piani”, e in line adi massima “rimane impegnato” a garantire l’eliminazione graduale di tutte le restanti importazioni di petrolio dalla Russia entro la fine del 2027, presentando una proposta legislativa per vietare le importazioni di petrolio russo, che ancora scorre verso Ungheria e Slovacchia grazie a un’esenzione, all’inizio del 2026.