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Gaza, 2° round di negoziati. Media: “Hamas accetta il disarmo, ma non vuole Blair”. Trump alle famiglie degli ostaggi: “Gruppo islamista sarà distrutto”

Il gruppo palestinese: "I continui bombardamenti complicano il rilascio degli ostaggi. La situazione nella Striscia è un fallimento arabo senza precedenti". Arrivati in Egitto anche l’inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, e il genero del presidente Usa, Jared Kushner
Gaza, 2° round di negoziati. Media: “Hamas accetta il disarmo, ma non vuole Blair”. Trump alle famiglie degli ostaggi: “Gruppo islamista sarà distrutto”
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Media: “Hamas accetta il disarmo, ma non vuole Blair al governo”

Hamas ha accettato di consegnare le armi a un’autorità egiziano-palestinese durante i negoziati indiretti che il movimento sta conducendo con Israele nella città egiziana di Sharm el-Sheikh. Lo riferisce l’agenzia Efe dal Cairo e lo riporta anche Sky News Arabia, citando una fonte palestinese, secondo cui l’organizzazione ha anche accettato di consentire a tutti i suoi leader di lasciare Gaza e ha chiesto agli Usa garanzie che non sarebbero stati perseguitati. Inoltre, afferma la fonte, Hamas “rifiuta la presenza dell’ex primo ministro britannico Tony Blair come governatore di Gaza”, ma “accetta che svolga un ruolo di supervisione a distanza”. L’organizzazione ha inoltre respinto “categoricamente” la consegna della Striscia di Gaza a un comitato di transizione internazionale, in conformità con il piano Trump. La fonte ha aggiunto che Hamas ha chiesto un cessate il fuoco nello spazio aereo israeliano sopra Gaza, per poter recuperare gli ostaggi entro una settimana.

  • 17:45

    Hamas: “Rilascio ultimo ostaggio deve coincidere con ritiro definitivo Idf”

    Il rilascio dell’ultimo ostaggio ancora nelle mani di Hamas deve coincidere con il ritiro definitivo delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. È la richiesta avanzata da Hamas durante la seconda giornata di trattative a Sharm el-Sheikh che si è conclusa poco fa, stando a quanto riferito da una fonte di primo piano del movimento islamista palestinese ad al-Jazeera. La fonte di Hamas ha sottolineato la richiesta di collegare le fasi del rilascio degli ostaggi israeliani alle fasi del ritiro completo delle Idf, auspicando garanzie internazionali sull’accordo. La fonte ha anche precisato che il secondo giorno di trattative a Sharm si è concentrato proprio sul ritiro di Israele dall’enclave e sulla tempistica del rilascio degli ostaggi.

  • 17:31

    Trump a famiglie degli ostaggi: “Hamas sarà totalmente distrutta”

    Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, insieme alla moglie Melania, ha inviato una lettera di ringraziamento al Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, che ha proposto il capo della Casa Bianca per il Premio Nobel per la Pace. “Dopo gli orribili eventi del 7 ottobre 2023, che hanno visto famiglie distrutte, bambini strappati dalle braccia dei genitori e persone innocenti uccise e violentate, ho deciso di riportare a casa tutti gli ostaggi e di garantire la totale distruzione di Hamas affinché questi atti orribili non si ripetano mai più. Queste scene indicibili sono rimaste impresse nella nostra memoria e non le dimenticheremo mai”, ha dichiarato Trump, sottolineando che tutta la sua Amministrazione “è stata toccata dal fatto che, nonostante l’inimmaginabile dolore e la sofferenza di aver trascorso due anni senza sapere dove si trovassero i vostri cari, abbiate continuato a raccontare le loro storie e a battervi per loro”.

  • 14:30

    Media: “Hamas accetta il disarmo, ma non vuole Blair al governo”

    Hamas ha accettato di consegnare le armi a un’autorità egiziano-palestinese durante i negoziati indiretti che il movimento sta conducendo con Israele nella città egiziana di Sharm el-Sheikh. Lo riferisce l’agenzia Efe dal Cairo e lo riporta anche Sky News Arabia, citando una fonte palestinese, secondo cui l’organizzazione ha anche accettato di consentire a tutti i suoi leader di lasciare Gaza e ha chiesto agli Usa garanzie che non sarebbero stati perseguitati. Inoltre, afferma la fonte, Hamas “rifiuta la presenza dell’ex primo ministro britannico Tony Blair come governatore di Gaza”, ma “accetta che svolga un ruolo di supervisione a distanza”. L’organizzazione ha inoltre respinto “categoricamente” la consegna della Striscia di Gaza a un comitato di transizione internazionale, in conformità con il piano Trump. La fonte ha aggiunto che Hamas ha chiesto un cessate il fuoco nello spazio aereo israeliano sopra Gaza, per poter recuperare gli ostaggi entro una settimana.

  • 13:41

    Qatar: “Israele avrebbe dovuto già fermare i raid su Gaza”

    Israele “avrebbe già dovuto cessare le sue operazioni militari (nella Striscia di Gaza, ndr) se le dichiarazioni del primo ministro (israeliano, Benjamin Netanyahu, ndr) sulla sua adesione al piano Trump fossero state vere”. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, durante un punto stampa a Doha. “Aspettiamo i risultati dei negoziati per il cessate il fuoco nei prossimi giorni”, ha aggiunto il portavoce, riferendosi alle trattative in corso in Egitto.

  • 12:44

    Media: “Hamas ha chiesto a Israele di cessare il fuoco e ritirare le truppe”

    Hamas, durante il primo round di colloqui ieri a Sharm, in Egitto, “ha chiesto a Israele di cessare il fuoco e ritirare le sue truppe dai quartieri residenziali dell’enclave prima dell’inizio di uno scambio di ostaggi”: lo scrive Sky News Arabia, vicina al governo degli Emirati. Secondo fonti dei mediatori, Hamas “ha chiesto, come condizioni per un cessate il fuoco, il ritiro delle forze israeliane dalle aree chiave e dai quartieri residenziali di Gaza prima di iniziare il processo di rilascio degli ostaggi”. Inoltre, riferisce la palestinese Màan, Hamas continua a insistere per includere nelle liste dei palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi sei detenuti che stanno scontando l’ergastolo nelle carceri israeliane. Questo sarebbe uno dei temi “più dirimenti”.

  • 12:21

    Media: “Witkoff e Kushner arrivati in Egitto”

    L’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero del presidente Jared Kushner, “sono arrivati in Egitto per prendere parte al secondo round di colloqui su Gaza”. Lo riferiscono i media del Cairo.

  • 11:43

    Hamas: “La situazione a Gaza dimostra un fallimento arabo senza precedenti”

    Hamas condanna un “fallimento arabo senza precedenti” per la situazione a Gaza, in un comunicato nel secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre di due anni fa. “Israele continua la sua brutale guerra contro il popolo palestinese commettendo massacri contro civili indifesi, tra il vergognoso silenzio e la complicità internazionale e un fallimento arabo senza precedenti”, recita il testo citato da al Jazeera. “A due anni di distanza, il nostro popolo rimane radicato nella sua terra, aggrappato ai propri legittimi diritti di fronte ai piani di liquidazione e di sfollamento forzato”, conclude Hamas.

  • 11:35

    Bologna, i Giovani Palestinesi saranno in piazza nonostante il divieto del questore

    Sembra saranno comunque in piazza i Giovani Palestinesi di Bologna, nonostante la manifestazione sia stata formalmente vietata con provvedimento del questore. È di questa mattina l’ultimo aggiornamento nelle stories sul loro account Instagram, dove è stata ripubblicata l’immagine della locandina della manifestazione con le parole “Viva il sette di ottobre“, “Viva la resistenza palestinese” accompagnata dalla scritta “Oggi dalle 19.30, piazza del Nettuno”. Già ieri gli organizzatori sembravano decisi a portare avanti l’iniziativa. In un post dove spiegano le ragioni della loro manifestazione si legge: “La scelta di qualificare come ‘terrorismo’ ciò che è accaduto il 7 ottobre, e non come genocidio ciò che ‘israele’ sta perpetrando da due anni nella Striscia di Gaza, è una decisione puramente ideologica, priva di basi concrete – si legge -. Chi considera il 7 ottobre un atto terroristico dovrebbe allora riconoscere come terroristi anche Giuseppe Mazzini, che sognava di unificare l’Italia attraverso le bombe, Garibaldi e molte altre figure storiche che l’Occidente e la sua civiltà venerano come ‘eroi’ e ‘modelli di virtù’”. “Definire ‘atto terroristico’ un’azione militare proveniente da un territorio occupato da oltre 75 anni e sottoposto a un assedio continuo da 17 è contrario a ogni logica e principio di giustizia”, viene aggiunto nel post che critica anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, definiti parte del “fronte del sionismo italiano”.

  • 11:10

    Netanyahu: “Siamo vicini alla fine della guerra”

    “Siamo vicini alla fine della guerra”. Lo ha dichiarato, in occasione del secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre, il primo ministro Benjamin Netanyahu in un’intervista al podcast dell’opinionista statunitense Ben Shapiro, citata dai media israeliani. “Ciò che è iniziato a Gaza finirà a Gaza, con il rilascio dei nostri ostaggi e la fine del governo di Hamas”, ha spiegato. Netanyahu ha aperto l’intervista ricordando il 7 ottobre come “l’evento più orribile che il popolo ebraico abbia conosciuto dall’Olocausto”, affermando che “tutti pensavano che Israele fosse finito, ma due anni dopo abbiamo distrutto l’asse iraniano e le sue diramazioni”. “Hamas non è ancora stata distrutta, ma ci arriveremo”, ha proseguito, aggiungendo che anche Hezbollah, la Siria e gli Houthi hanno subito pesanti colpi. “Da quel giorno Israele è emerso come lo stato più forte della regione, ma restano ancora delle missioni per completare la vittoria”. “Vogliamo rivedere i nostri ostaggi a casa, e ci siamo vicini, anche se non ci siamo ancora riusciti. Allo stesso tempo, possiamo guardare indietro e riconoscere un fatto sorprendente: dalla disperazione più profonda ci siamo rialzati e siamo tornati a essere la potenza dominante in Medi Oriente, forse più forti che mai. E questo è qualcosa per cui possiamo davvero essere grati”, ha concluso Netanyahu.

  • 11:06

    Flotilla, 131 attivisti sono stati espulsi da Israele in Giordania

    L’agenzia di stampa statale giordana riferisce che oggi 131 attivisti della flottiglia di Gaza sono stati espulsi da Israele in Giordania attraverso il ponte di Allenby. Il ministero degli Esteri giordano ha affermato che gli attivisti provenivano dai seguenti paesi: Bahrein, Tunisia, Algeria, Oman, Kuwait, Libia, Pakistan, Turchia, Argentina, Australia, Brasile, Colombia, Repubblica Ceca, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Serbia, Sudafrica, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti e Uruguay.

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