Netanyahu convoca il Gabinetto di sicurezza
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, convocherà il Gabinetto di sicurezza per le 18.30 ora locale, le 17.30 in Italia. Lo riporta il Times of Israel citando l’ufficio di uno dei ministri coinvolti. La riunione del Consiglio dei ministri oggi si è svolta in un luogo sicuro e segreto, mentre il Gabinetto di sicurezza, secondo quanto riporta Times of Israel, si riunirà al Kirya di Tel Aviv, sede del ministero della Difesa.
“Israele valuta annessione Cisgiordania come ritorsione”
Il governo israeliano sta seriamente valutando di annettere parti della Cisgiordania occupata come ritorsione per l’imminente riconoscimento della Palestina da parte di diversi paesi occidentali. Lo scrive Axios citando tre funzionari israeliani, statunitensi ed europei. Secondo Axios, il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer e il ministro degli Esteri Gideon Sàar hanno riferito a diverse controparti europee che Israele potrebbe annettere parti della Cisgiordania se si procedesse con il riconoscimento. Secondo quanto riferito, il gabinetto di sicurezza israeliano dovrebbe discutere la questione oggi.
Gli Houthi fanno irruzioni nelle sedi di Wfp e Unicef
Gli Houthi sostenuti dall’Iran hanno fatto irruzione oggi negli uffici delle agenzie Onu per l’alimentazione e l’infanzia, il World Food Programme (Wfp) e l’Unicef, nella capitale dello Yemen Sanaa, arrestando almeno un dipendente dell’Onu. Abeer Etefa, portavoce del Wfp, ha riferito ad Associated Press che domenica mattina le forze di sicurezza hanno fatto irruzione negli uffici delle agenzie a Sanaa, controllata dagli Houthi. Secondo quanto riferito da un funzionario delle Nazioni Unite e da un funzionario Houthi, inoltre, sono stati perquisiti anche gli uffici dell’Unicef. Ammar Ammar, portavoce dell’Unicef, ha affermato che c’è “una situazione in corso” relativa ai loro uffici a Sanaa, ma non ha fornito altri dettagli. Il funzionario delle Nazioni Unite ha affermato che sono stati persi i contatti con diversi altri membri del personale del Wfp e dell’Unicef e che probabilmente anche loro sono stati arrestati.
Idf: “Nell’ultima settimana entrati a Gaza circa 2.200 camion di aiuti”
L’Idf rende noto che nell’ultima settimana avrebbero attraversato i valichi di Kerem Shalom e Zikim circa 2.200 camion di aiuti per Gaza. Oltre 1.500 camion, principalmente con generi alimentari, sono entrati attraverso i valichi. È stata inoltre attivata la condotta idrica degli Emirati Arabi Uniti dall’Egitto, che ha iniziato a fornire acqua al sud della Striscia: 15 litri al giorno per persona, a beneficio di oltre 600.000 abitanti. Il 27 agosto, 325 bambini bisognosi di cure mediche e i loro accompagnatori, insieme a residenti con doppia cittadinanza, hanno potuto lasciare Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom verso il ponte Allenby.
Washington Post: “Ecco il piano di Trump per la riviera di Gaza”
Un documento di 38 pagine dell’amministrazione Trump che delinea la ricostruzione postbellica della Striscia di Gaza prevede il trasferimento di tutti i palestinesi dall’enclave e la creazione di un polo tecnologico statunitense. Lo riporta il Washington Post, che scrive che ai palestinesi proprietari di terreni verrà offerto un token digitale in cambio dei diritti di sviluppo. Il token potrà essere utilizzato per finanziare la propria vita fuori dalla Striscia di Gaza o per riscattare un appartamento nelle nuove “città intelligenti e basate sull’intelligenza artificiale” della Striscia di Gaza.
Gli Stati Uniti manterranno il pieno controllo dell’enclave per almeno un decennio, trasferendo gradualmente i compiti di controllo alla polizia locale da quelle che il documento descrive come “Pmc occidentali”, ovvero società militari private. Il documento parla anche del coinvolgimento di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, menzionando infrastrutture come l’autostrada ad anello e il tram Mbs e l’autostrada Mbz. Mbs è l’acronimo di Mohammed bin Salman, principe ereditario dell’Arabia Saudita, mentre Mbz sta per Mohammed bin Zayed, sovrano degli Emirati Arabi Uniti.
Katz conferma: ucciso Abu Obeida
Il ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato che “il portavoce del terrorismo di Hamas, Abu Obeida, è stato eliminato a Gaza”. Katz ha aggiunto: “Congratulazioni all’Idf e allo Shin Bet per la perfetta esecuzione. Presto, con l’intensificarsi della campagna contro Gaza, incontrerà molti altri suoi complici: assassini e stupratori di Hamas“.
Hamas, “oltre 60mila morti dall’inizio della guerra”
Dall’inizio della guerra a Gaza sono morte 63.459 persone, di cui 88 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia, controllato da Hamas, scrive l’agenzia palestinese Wafa. I feriti sono 160.256, secondo la stessa fonte. Intanto, è salito a 20 il numero dei morti degli attacchi israeliani a Gaza dall’alba. Almeno 13 delle vittime sono state colpite mentre attendevano gli aiuti umanitari.
Netanyahu non conferma la morte di Abu Obeida
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che l’esercito avrebbe condotto ieri un raid aereo contro il portavoce di Hamas Abu Obeida, ma ha ammesso che Israele non sa ancora se l’uomo sia stato ucciso. Durante la riunione settimanale del governo, Netanyahu ha dichiarato che “lo Shin Bet e le Idf hanno colpito il portavoce di Hamas, il portavoce dell’organizzazione criminale e malvagia, Abu Obeida”. Ma, ha aggiunto, “non sappiamo ancora l’esito finale, spero che non sia più con noi. Voglio notare che non c’è nessuno che parli di questo da parte di Hamas”. E, ha concluso Netanyahu, “nelle prossime ore e i prossimi giorni ne parleranno”.
Fonti della sicurezza israeliane, citate a condizione di anonimato dai media ebraici, hanno espresso un cauto ottimismo circa l’esito dell’attacco al portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, nella Striscia di Gaza. Netanyahu ha spiegato che le Idf “hanno già iniziato ad attuare” una recente decisione del governo “di sconfiggere Hamas e riportare indietro tutti i nostri ostaggi”. Questi obiettivi sono da tempo gli scopi dichiarati della guerra a Gaza, ma Netanyahu sembra riferirsi alla decisione di procedere con la conquista di Gaza City da parte delle Idf, nota il Times of Israel.
Spari Idf sulle tende degli sfollati: un bambino morto
Un bambino palestinese è rimasto ucciso e diversi altri sono stati feriti, alcuni in modo grave, dopo che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco sulle tende degli sfollati vicino alla città di al-Qarara, a nord di Khan Younis. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa. Fonti mediche hanno riferito anche che diversi palestinesi sono stati uccisi e altri feriti mentre i soldati prendevano di mira i civili in attesa di aiuti nella zona di al-Teena, a sud di Khan Younis. Nel frattempo, l’artiglieria israeliana, scrive sempre la Wafa, continua a bombardare diverse aree nel nord di Gaza.
Sfottò di Netanyahu sulla morte di Obeida: “Nessuno di Hamas che possa fare da portavoce”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha preso in giro oggi Hamas durante la riunione di governo dichiarando che l’annuncio dell’organizzazione islamista sull’eliminazione di Abu Obeida è in ritardo perché “probabilmente non c’è nessuno di Hamas che possa fare da portavoce”.
Ieri pomeriggio l’Idf ha colpito un appartamento nel quartiere Rimal di Gaza city con l’obiettivo di eliminare il portavoce delle brigate Qassam, Abu Obeida. Non ci sono ancora annunci ufficiali sulla morte del famigerato e storico rappresentante di Hamas, ma stamani una fonte palestinese ha dichiarato ai media arabi che Abu Obeida è rimasto ucciso con la sua famiglia nel raid israeliano.