Eicma, il 2025 sarà ancora record? Da Ducati a Norton, da Aprilia ai marchi cinesi, ecco le nostre novità preferite
SOMMARIO
La passione al di sopra di tutto. L’edizione n° 82 di Eicma – da martedì 4 a domenica 9 novembre alla Fiera di Milano-Rho – è soprattutto questo: un appello al cuore dei motociclisti. In tempi difficili per il mercato, “That’s amore” è lo slogan scelto dagli organizzatori dell’Esposizione internazionale del motociclo per bissare i record del 2024: 600mila presenze nei sei giorni di apertura. Oltre gli 700 espositori, con 2000 marchi e 50 Paesi rappresentati. E poi mostre, arene racing, miti di ieri e di oggi, gaming, a dimostrazione che Eicma è tanto una fiera che un evento globale.
I numeri di Eicma
600mila visitatori
Oltre 700 espositori
50 Paesi
Alla fine, però, le regine sono le moto. Quelle di domani e quelle del futuro che sarà. Ecco le principali novità
Ducati
La casa di Borgo Panigale, fresca vincitrice della MotoGp con Marc Marquez, completa la transizione della sua gamma sul nuovo bicilindrico da 890cc e 120 cv che già equipaggiava Streetfighter V2 e Panigale V2. A beneficiarne sono le rinnovate Hypermotard e Hypermotard SP – giusto giusto nel ventennale del lancio – e la nuova Monster, già introdotta durante le Ducati World Premiere ma finalmente visibile anche dal vero. Novità anche sul fronte Rally, con la DesertX, anch’essa equipaggiata con il V2, ma per il momento in versione esclusivamente concept.
Niente di nuovo, invece, sui “bombardoni” del marchio bolognese, ma la vittoria di Marquez non poteva passare senza festeggiamenti. Ecco quindi la StreetFighter V4 e la Panigale V4 ripresentante nella livrea Corsa che riprende i colori del team ufficiale.
Se poi non l’avete vista, vale la pena posare gli occhi sulla Panigale V4R, “base” del missile che correrà nella stagione Superbike 2026. 43.990 euro la versione senza accessori. Molti di più quelli che servirebbero per la versione esposta in Fiera, completa di scarico completo Akrapovic e ogni altro ammennicolo in carbonio che possa venirvi in mente.
Aprilia
La rivale n°1 di Ducati nel motomondiale rifà il look alla gamma V4 – su cui non si registrano novità sostanziali – con nuove colorazioni per i my 2026 e aggiunge la Rs457 race replica al suo listino. Ma la vera novità di Noale è il maxiscooter Sr Gt 400, pensato per andare anche dove finisce l’asfalto. Osservazione a latere: mai visto così tante giubbe Aprilia in mezzo agli appassionati di moto. Il successo di Marco Bezzecchi (e la sua spontaneità) sono un patrimonio da salvaguardare. Per il marchio, certamente, ma anche per il mondo delle due ruote: dai tempi di Simoncelli (ma c’era ancora Valentino Rossi in servizio effettivo) il motociclismo non conosceva una hype simile per un pilota italiano.
Osservazione a latere, bis: da vedere e sgolosare la Rsv4 X-Gp: l’ultima iterazione (non omologata, come le precedenti) della serie X di Aprilia è ormai una motoGp su base stradale. Gli esemplari sono già stati tutti venduti a 90mila euro + IVA. Ma se se ne incrocia una, anche ferma, anche su un piedistallo, una pausa non costa niente e vi lascerà incantati.
Benelli
Italiana nel nome, cinese nella proprietà, Benelli si presenta a Eicma 2025 nel tentativo di replicare il boom della Trk 502 con le nuove Trk 602 e 902, quest’ultima declinata nelle varianti “Xplorer” e “stradale“. Il terreno è quello delle crossover adventure, vale a dire “adventour”: moto capaci di garantire comodità nei lunghi viaggi, ma che non disdegnano la strada bianca e polverosa. Benelli, che con la 502 aveva sfondato in un mercato un tempo dominato da Bmw e poi affollato via via da tutti i marchi ci riprova ora con la sorella maggiore: il motore bicilindrico da 95 cv è montato su un telaio a traliccio, mentre le sospensioni sono Marzocchi regolabili e le pinze affidate a Brembo. Ricca la dotazione elettronica: display TFT da 7 pollici, ABS, Traction Control, Cruise Control e sella e manopole riscaldabili. Tra la stradale e la Xplorer cambiano le gomme e i cerchi, con la seconda equipaggiata di anteriore del 19″ e gomme tassellate.
Bmw
Assenti gli austriaci di Ktm, alle prese con la difficile ristrutturazione aziendale che ha di fatto fermato la produzione dei nuovi modelli per tutto il 2025, tocca alla casa bavarese il compito di rappresentare le due ruote germanofone. Bmw, abituata ormai da anni a centellinare le sue novità nel corso dei 365 giorni, ha scelto Eicma per svelare la versione definitiva dell’attesa bicilindrica Gs450, l’anno scorso vista come (bellissimo) prototipo. Bicilindrica da 48cv e 43Nm di coppia la 450 (all’anagrafe un 420cc) è destinata a sostituire la 310. Sulla carta promette una erogazione adatta a tutti gli utenti e a tutte le condizioni. Come sempre da tradizione Bmw, l’offerta è articolata su più colori e livelli di dotazione. In questo caso sono di serie ABS Pro, DBC, DTC e MSR (regolazione del freno motore), ma il “fascino” maggiore si ottiene con la versione Exclusive nella colorazione Trophy. Alle modalità di guida “Rain”, “Road” ed “Enduro” si aggiunge in questo caso la “Enduro Pro”. I cerchi sono a raggi e l’Abs posteriore disinseribile: voi sapete per fare cosa.
Honda, Yamaha, Suzuki
Lontane dalla sfida sulle prestazioni “pure” nella loro produzione di serie, le tre grandi case giapponesi sembrano invece sempre più orientate a offrire al motociclista a prodotti “facili” da usare. Da questo punto di vista Eicma conferma la tendenza. A cominciare da Honda, che a Rho ha fatto esordire la tourer Cb1000Gt. Basata sulla Cb1000 introdotta lo scorso anno, la Gt va a inserirsi nel combattuto mercato delle maxi-tourer. Dalla sua ha una dotazione completa, un motore elastico e non troppo “pompato” (150 i cv dichiarati) e sicuramente un prezzo concorrenziale rispetto ai modelli europei più blasonati (leggi Multistrada e S1000XR) da cui si distanzia soprattutto per la posizione di guida, “tradizionale” e rilassata, in opposizione a quella alta e dominante delle competitor. Nel contempo la casa dell’ala non disdegna l’innovazione. Declinata in primo luogo attraverso il prototipo V3R (vedi sotto) e poi con la prima vera Honda full electric, la Wn7: autonomia di 140 km e circa 200 kg di peso i dati dichiarati. Mentre sul fronte tecnico molto risalto è stato dato all’avvento della frizione E-Clutch su Hornet e Transalp che dovrebbe garantire cambiate rapide in ogni condizione e partenze senza intoppi, ma senza rinunciare alla leva della frizione.
All’opposto Yamaha, che festeggia i suoi 70 anni con una livrea speciale declinata su tutta la gamma. In assenza di nuovi modelli (rivista e aggiornata la R7), da segnalare il cambio senza frizione Y-Amt, ora disponibile anche sulla Tracer 7. Altro ingresso nell’affollato mercato delle crossover, invece, è quello di Suzuki con la Sv7Gx. La prima parte del nome tradisce una base che suonerà nota ai motociclisti più anziani: motore bicilindrico a V e telaio sono infatti derivati dalla “storica” Sv650 (poi diventata Gladius, poi tornata Sv650) riadattati per stare al passo con le normative anti-inquinamento e combaciare con il formato della tourer entry level del marchio di Hamamatsu.
Il trono è a Oriente
Difficile stabilire una regina asoluta del salone 2025. Ma se c’è, di sicuro va cercata in Asia. A giocarsi la palma sono in tre: Honda, con il già citato prototipo V3R 900. Presentato lo scorso anno come propulsore con niente attorno, il tre cilindri a V (!) da 900 cc è dotato di un compressore elettrico che promette prestazioni di categoria superiore. La novità di quest’anno è l’intera moto costruita attorno: un naked minimalista dalle linee cattive, con un frontale asimmetrico (per via del compressore) e un posteriore che corre in alto.
A Honda si affianca CFmoto (che a Milano ha portato anche la sua adventure 1000), con un altro prototipo: la SR-RR (l’abbiamo scelta per l’immagine di copertina), autentica bestia piena di R, con motore V4 da 212 cv, un peso inferiore ai 200 kg e, per la prima volta nella produzione di una supersportiva, l’aerodinamica attiva del biplano gigante montato sul frontale. Ducati, Aprilia e Bmw sono avvertite: soprattutto se il prezzo di listino sarà competitivo come si vocifera.
La terza candidatura spetta a Norton. La casa inglese, rinata grazie ai 200 milioni di sterline investiti dagli indiani di TVS – che non a caso parlano di Resurgence -, ha portato a Milano quattro nuovi modelli ancora da omologare in Europa. Due di questi sono autentiche gemme: Manx e ManxR. Attesi in autunno 2026, i due modelli sono rispettivamente una naked e una supersportiva: motore V4 1200 da oltre 200 cv e 130 nm di coppia, soprattutto la seconda è tamnto elegante quanto intrisa di tecnologia. Da capogiro le prestazioni promesse, ignoto ancora il prezzo.
Menzioni d’onore
Dimenticate le “cinesate” di un tempo. Chi ancora cerca di screditare le moto prodotte dai marchi cinesi fa lo stesso errore che ha regalato a Pechino una buona parte del settore auto. Al contrario, dalla Repubblica Popolare arrivano sempre più modelli e sempre più competitivi non solo sul prezzo, ma anche su fronti cui il consumatore europeo appare sensibile: estetica e componentistica. Da Voge a Zontes, passando per la più volte citata CFMoto, i marchi cinesi hanno fatto un balzo quantico in bellezza e qualità percepita. Osservata speciale di questo gruppo è ZX. Creata da Zhang Xue, fondatore di Voge da cui è stato poi estromesso, in pochi mesi Zx ha venduto una decina di migliaia di esemplari in Cina. Ora si prepara allo sbarco in Europa con una gamma di naked e supersportive di media cilindrata. In particolare la Zx820RR merita attenzione: motore 3 cilindri da 148 cv dichiarati e una velocità massima di 299 km/h, la 820 dovrebbe correre il prossimo anno nel campionato Supersport. Da lì a creare interesse sul marchio il passo è breve.

Photo: Courtesy of Eicma