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Trump chiude all’invio dei Tomahawk all’Ucraina, Londra manda nuovi missili. Von der Leyen chiama Zelenksy: “Non affronterete l’inverno da soli”

Qualche giorno fa il Pentagono aveva dato il via libera all'invio di missili a lungo raggio a Kiev: oggi la retromarcia del presidente Usa. Isw: "Avanzata costante dell'esercito russo a ottobre"
Trump chiude all’invio dei Tomahawk all’Ucraina, Londra manda nuovi missili. Von der Leyen chiama Zelenksy: “Non affronterete l’inverno da soli”
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Trump nega l’invio dei Tomahawk. Kiev sempre in difficoltà sul fronte di Donetsk

Dall’Air Force One di ritorno da Mar-A-Lago, Donald Trump spegne le speranze ucraine di ricevere i Tomahawk americani: “Non stiamo valutando” di fornirli a Kiev, ha chiarito il tycoon che intanto insiste a mostrare i muscoli ai suoi avversari, confermando la sua decisione di riprendere i test nucleari. “Anche la Russia e la Cina testano, ma non ne parlano”, ha poi accusato il presidente americano intervistato da Cbs. Lo spettro del ritorno ai peggiori giorni della Guerra Fredda aleggia ormai tra i precari equilibri geopolitici, messi a dura prova dalle tensioni sull’Ucraina, dove la pace resta lontana.

Con i Tomahawk ormai archiviati, Volodymyr Zelensky potrà contare sugli Storm Shadow-Scalp, dei quali il Regno Unito ha recentemente consegnato a Kiev un nuovo lotto, stando all’agenzia Bloomberg. Mentre sul fronte di Donetsk il ministero della Difesa russo continua a rivendicare la costante avanzata delle sue truppe a Pokrovsk, dove ha affermato di aver respinto i tentativi ucraini di liberarsi da un accerchiamento che Kiev continua a negare, parlando anzi di buoni risultati a nord della città: “Grazie alle azioni coordinate delle Forze di Difesa, l’espansione della presenza russa in questa zona è stata fermata. E al nemico è stato impedito di tagliare la strada che collega Pokrovsk a Rodynske“, hanno affermato i militari ucraini. E per alleggerire la pressione sulla città, le truppe di Kiev hanno intensificato le operazioni su Dobropillia, a nord di Pokrovsk, avanzando fino a “riconquistare 188 chilometri quadrati controllati dalle forze russe e altri 250 chilometri quadrati” non controllati da nessuna delle due parti. Nel frattempo, prosegue la campagna per spegnere le fonti energetiche russe: dopo Tuapse, le forze ucraine hanno colpito la raffineria di petrolio di Saratov, provocando un incendio, stando ai media.

I magri risultati di Kiev non riescono tuttavia a invertire la situazione generale sul fronte orientale: secondo un’analisi condotta dall’Afp sui dati dell’Institute for the Study of War (Isw), l’esercito russo ha guadagnato costantemente terreno a ottobre, conquistando almeno 461 chilometri quadrati di Ucraina: Mosca ora controlla l’81% della regione di Donetsk. Se dovesse cadere, Pokrovsk rappresenterebbe la più importante conquista territoriale russa in Ucraina da quando i russi hanno conquistato la città in rovina di Avdiivka all’inizio del 2024, dopo una delle battaglie più sanguinose della guerra. E potrebbe fornire alle forze di Mosca lo spazio per avanzare verso Kramatorsk e Sloviansk, le due più grandi città ancora controllate dall’Ucraina nel Donetsk. Portando Putin a un passo dal suo obiettivo di conquistare l’intero Donbass.

  • 20:25

    Von der Leyen sente Zelensky: “Non affronterete l’inverno da soli”

    “Ottima chiamata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Caro Presidente, l’Ucraina non affronterà questo inverno da sola. L’Ue è al suo fianco, fornendo supporto energetico di emergenza per aiutare l’Ucraina nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, stiamo lavorando su opzioni per garantire all’Ucraina la necessaria assistenza finanziaria continuativa. Domani adotteremo il nostro Pacchetto Allargamento, che elogierà il notevole impegno dell’Ucraina nel suo percorso europeo nell’ultimo anno. Il messaggio della Commissione è chiaro: l’Ucraina è pronta ad andare avanti”. Lo dichiara sui social la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

  • 19:28

    Trump nega l’invio dei Tomahawk. Kiev sempre in difficoltà sul fronte di Donetsk

    Dall’Air Force One di ritorno da Mar-A-Lago, Donald Trump spegne le speranze ucraine di ricevere i Tomahawk americani: “Non stiamo valutando” di fornirli a Kiev, ha chiarito il tycoon che intanto insiste a mostrare i muscoli ai suoi avversari, confermando la sua decisione di riprendere i test nucleari. “Anche la Russia e la Cina testano, ma non ne parlano”, ha poi accusato il presidente americano intervistato da Cbs. Lo spettro del ritorno ai peggiori giorni della Guerra Fredda aleggia ormai tra i precari equilibri geopolitici, messi a dura prova dalle tensioni sull’Ucraina, dove la pace resta lontana.

    Con i Tomahawk ormai archiviati, Volodymyr Zelensky potrà contare sugli Storm Shadow-Scalp, dei quali il Regno Unito ha recentemente consegnato a Kiev un nuovo lotto, stando all’agenzia Bloomberg. Mentre sul fronte di Donetsk il ministero della Difesa russo continua a rivendicare la costante avanzata delle sue truppe a Pokrovsk, dove ha affermato di aver respinto i tentativi ucraini di liberarsi da un accerchiamento che Kiev continua a negare, parlando anzi di buoni risultati a nord della città: “Grazie alle azioni coordinate delle Forze di Difesa, l’espansione della presenza russa in questa zona è stata fermata. E al nemico è stato impedito di tagliare la strada che collega Pokrovsk a Rodynske“, hanno affermato i militari ucraini. E per alleggerire la pressione sulla città, le truppe di Kiev hanno intensificato le operazioni su Dobropillia, a nord di Pokrovsk, avanzando fino a “riconquistare 188 chilometri quadrati controllati dalle forze russe e altri 250 chilometri quadrati” non controllati da nessuna delle due parti. Nel frattempo, prosegue la campagna per spegnere le fonti energetiche russe: dopo Tuapse, le forze ucraine hanno colpito la raffineria di petrolio di Saratov, provocando un incendio, stando ai media.

    I magri risultati di Kiev non riescono tuttavia a invertire la situazione generale sul fronte orientale: secondo un’analisi condotta dall’Afp sui dati dell’Institute for the Study of War (Isw), l’esercito russo ha guadagnato costantemente terreno a ottobre, conquistando almeno 461 chilometri quadrati di Ucraina: Mosca ora controlla l’81% della regione di Donetsk. Se dovesse cadere, Pokrovsk rappresenterebbe la più importante conquista territoriale russa in Ucraina da quando i russi hanno conquistato la città in rovina di Avdiivka all’inizio del 2024, dopo una delle battaglie più sanguinose della guerra. E potrebbe fornire alle forze di Mosca lo spazio per avanzare verso Kramatorsk e Sloviansk, le due più grandi città ancora controllate dall’Ucraina nel Donetsk. Portando Putin a un passo dal suo obiettivo di conquistare l’intero Donbass.

  • 18:38

    Zelensky: “Non c’è un piano di pace concordato”

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha negato che ci sia “un piano di pace in 12 punti” concordato per la fine della guerra. Lo ha annunciato Zelensky ai giornalisti, come riferisce Ukrinform. “Ci sono diverse riflessioni e proposte europee per una soluzione pacifica”, ma “io come presidente non ho visto questo piano”, ha detto Zelensky.
    “È strano sentire che la Russia sia al tavolo delle trattative, perché al momento nessun leader europeo o presidente degli Stati Uniti può costringere la Russia a sedersi al tavolo delle trattative”, ha aggiunto. “Attualmente sono in corso consultazioni, ma non c’è ancora un piano chiaro sul tavolo”, ha osservato Zelensky.

  • 18:17

    Kiev: “La truppe sono avanzate a Dobropillia”

    Le truppe di Kiev sono avanzate nei pressi della città ucraina orientale di Dobropillia, riconquistando 188 chilometri quadrati controllati dalle forze russe e altri 250 chilometri quadrati non controllati da nessuna delle due parti: lo ha dichiarato il capo di stato maggiore dell’esercito ucraino Oleksandr Syrsky citato da Reuters online.
    Syrsky ha dichiarato di trovarsi nella regione orientale di Donetsk e ha spiegato che le truppe ucraine hanno intensificato la pressione nell’area di Dobropillia per costringere le forze russe a distogliere l’attenzione dalla vicina città chiave di Pokrovsk.

  • 18:15

    La Farnesina convoca l’ambasciatore russo

    A quanto si apprende, la Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov per procedere con un richiamo formale a seguito delle parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sul crollo a Roma.

  • 16:30

    Kiev: “Fermata l’avanzata dei russi nel nord di Pokrovsk”

    Le forze di difesa ucraine stanno continuando l’operazione per liberare Pokrovsk dall’esercito russo e hanno affermato di aver fermato l’avanzata nemica a nord della città, impedendo il blocco di un’importante strada che collega Pokrovsk a Rodynske. “Negli ultimi giorni, le Forze di Difesa hanno creato opportunità per assolvere al compito di rifornire le truppe nella nostra area di responsabilità con personale e attrezzature aggiuntive”, si legge nel rapporto del 7° Corpo di reazione rapida delle Forze d’assalto aviotrasportate delle Forze armate ucraine, come riporta Rbc-Ucraina.

  • 15:09

    Ucraina, Isw: “Avanzata costante dell’esercito russo a ottobre”

    E’ un’avanzata costante quella che ha compiuto l’esercito russo in Ucraina a ottobre, concentrando gli attacchi sull’oblast orientale di Donetsk. E’ quanto mostrano i dati diffusi dall’Institute for the Study of War (Isw) analizzati dall’Afp, secondo i quali nel mese scorso l’esercito russo ha conquistato 461 chilometri quadrati di territorio dell’Ucraina. In particolare emerge che l’oblast del Donetsk ha subito i combattimenti più intensi dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina e l’esercito di Kiev sta ora lottando per mantenere il controllo della città di Pokrovsk.

     La Russia controlla ora l’81 per cento dell’oblast di Donetsk, di cui rivendica l’annessione e dove sta combattendo per garantirsi il controllo totale, sottolinea l’Isw. Mosca ha anche chiesto a Kiev di ritirare le sue truppe dal Donetsk, così come dall’oblast di Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, come precondizione per avviare i colloqui di pace, ma l’Ucraina ha sempre respinto questa richiesta giudicandola inaccettabile. I dati dell’Isw hanno inoltre mostrato che a ottobre la Russia ha occupato 150 chilometri quadrati della regione di Dnipropetrovsk, a ovest di Donetsk.

    In totale la Russia controlla, o afferma di controllare, il 19,2 per cento dell’Ucraina, compresa la penisola di Crimea che ha annesso nel 2014 e parti dell’oblast di Donetsk e Lugansk che sono state conquistate dai separatisti sostenuti da Mosca prima dell’invasione su larga scala del 24 febbraio del 2022. L’importante polo logistico di Pokrovsk, che Mosca cerca di conquistare da più di un anno, è stato sottoposto a nuove pressioni nelle ultime settimane. Per l’esercito di Kiev, che nel fine settimana ha inviato forze speciali, “è in corso l’operazione di liberazione di Pokrovsk dagli occupanti”. Al culmine della sua invasione, nel marzo 2022, la Russia controllava il 27,7% dell’Ucraina.

  • 14:43

    Londra accelera sulla produzione di droni per Kiev

    Il governo britannico di Keir Starmer è pronto ad accelerare i piani per l’avvio di una linea di produzione di droni intercettori antiaerei modello Octopus destinati a essere realizzati nel Regno Unito per conto dell’Ucraina in guerra con Mosca. Lo riportano oggi alcuni media ucraini, dopo le ultime dichiarazioni fatte da Londra in questi giorni a conferma in relazione all’accordo in questione: accordo di ampliamento delle cooperazione bellica e di difesa con Kiev annunciato fin da settembre dal primo ministro laburista Keir Starmer alla stregua di “una pietra miliare”. “Condivideremo con i nostri partner ucraini tecnologie e proprietà intellettuale mentre svilupperemo ulteriormente e produrremo in serie gli Octopus, in modo da poter consegnare migliaia di droni intercettori all’Ucraina ogni mese”, ha dichiarato Alistair Carns, sottosegretario alla Difesa, rispondendo la settimana scorsa per iscritto a una sollecitazione presentata in parlamento da James Cartlidge, deputato dell’opposizione Tory ed ex viceministro. Carns non ha peraltro indicato scadenze precise per le prime consegne a Kiev.

  • 14:39

    Ucraina, Londra invia nuovi missili Storm Shadow

    Il Regno Unito ha recentemente consegnato un nuovo lotto dei suoi missili a lunga gittata Storm Shadow all’Ucraina. Lo riportano i media internazionali, secondo cui la decisione di inviarne altri da parte di Londra è arrivata dopo che il presidente americano Donald Trump ha nuovamente escluso la possibilità di fornire a Kiev i missili Tomahawk, capaci di colpire in profondità il territorio della Russia. Il premier britannico Keir Starmer aveva promesso nuovi invii di armi all’Ucraina, con riferimento in particolare ai missili, durante la recente riunione a Londra della coalizione dei volenterosi.