Onu: “Le operazioni umanitarie a Gaza sono ancora fortemente limitate”
Le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza restano fortemente limitate nonostante il cessate il fuoco in corso, ha affermato giovedì un portavoce delle Nazioni Unite, citando le continue restrizioni israeliane e i danni alle infrastrutture. Lo riporta Wafa. “L’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) afferma che l’intensificazione delle operazioni umanitarie continua nonostante il cessate il fuoco, ma resta limitata dalle restrizioni in corso e da altri impedimenti”, ha affermato il vice portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq in una conferenza stampa. Secondo l’Ocha, per tre giorni consecutivi i convogli di aiuti hanno dovuto affrontare ripetuti ordini di deviazione da parte di Israele, costringendoli a utilizzare il corridoio di Filadelfia lungo il confine con l’Egitto prima di dirigersi verso nord attraverso la stretta e congestionata strada costiera. “Questa strada è stretta, danneggiata e molto congestionata. Gli spostamenti sono rimasti lenti, anche dopo che il Programma Alimentare Mondiale ha riparato la strada. Sono necessari ulteriori attraversamenti e percorsi interni per ampliare le operazioni di raccolta e risposta”, ha detto Haq.
Wafa, “attacchi israeliani nonostante il cessate il fuoco: tre morti”
Tre palestinesi sono stati uccisi nella notte a causa degli attacchi israeliane continuavano in diverse aree della Striscia di Gaza nonostante il cessate il fuoco: lo scrive Wafa citando fonti mediche.
“Usa e Israele puntano al disarmo di Hezbollah”
Gli Stati Uniti e Israele stanno intensificando le pressioni per ridisegnare gli equilibri nel sud del Libano, puntando alla demilitarizzazione dell’area e al disarmo del movimento sciita Hezbollah. Lo scrivono stamani i media di Beirut, citando fonti diplomatiche occidentali in Libano dopo la visita nei giorni scorsi nel paese dell’inviata americana Morgan Ortagus. Il quotidiano L’Orient-Le Jour afferma, citando le fonti, che la proposta avanzata dagli Stati Uniti prevede la creazione di una zona cuscinetto, definita da Washington “zona economica”, gestita da una forza internazionale incaricata di amministrare il territorio al confine con Israele. In una fase successiva, l’idea è di istituire un “comitato internazionale” che supervisioni un “organo tecnocratico libanese” responsabile degli affari politici locali, un modello simile a quello discusso per la Striscia di Gaza.
“Usa offrono a Hamas uscita da aree controllate da Israele”
Gli Stati Uniti hanno proposto ai militanti di Hamas un passaggio sicuro dalle zone controllate da Israele a Gaza a quelle controllate dal gruppo. Lo riporta Axios citando alcune fonti. La proposta americana è stata consegnata ad Hamas mercoledì dai mediatori dell’Egitto e del Qatar e punta a stabilizzare il cessate il fuoco a Gaza. Pur esprimendo pubblicamente il proprio appoggio per gli ultimi raid di Israele, Donald Trump dietro le quinte si sarebbe lamentato, definendo l’attacco sproporzionato.
Restituiti i corpi di 30 palestinesi in cambio delle salme di due ostaggi
Israele ha restituito i resti di 30 palestinesi in cambio delle salme dei due ostaggi ricevute ieri, Amiram Cooper e Sahar Baruch. Lo ha reso noto il complesso medico Nasser di Khan Yunis all’Afp spiegando che “i corpi di 30 prigionieri palestinesi sono stati ricevuti dalla parte israeliana come parte dell’accordo di scambio”. In base alla tregua, Israele dovrà restituire 15 resti palestinesi per ogni ostaggio israeliano deceduto riconsegnato da Hamas. Il numero dei resti palestinesi restituiti alle autorità a Gaza sale così a 225.