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Gaza, Haaretz: “Hamas ha accettato il piano di Trump per la fine della guerra”. Ma il gruppo: “Proposta mai ricevuta”

Nel progetto si prevede la liberazione degli ostaggi e il ritiro graduale di Israele dalla Striscia. Il presidente Usa punta a finalizzare l'intesa nell'incontro di lunedì con Netanyahu
Gaza, Haaretz: “Hamas ha accettato il piano di Trump per la fine della guerra”. Ma il gruppo: “Proposta mai ricevuta”
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“Hamas ha accettato il piano di Trump”. Previsto anche il ritiro Idf

“Hamas ha accettato in linea di principio il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump” per porre fine alla guerra a Gaza, che prevede anche l’immediato rilascio, entro 48 ore, di tutti gli ostaggi israeliani, vivi e deceduti. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz citando proprie fonti. Il piano Trump in 21 punti è stato illustrato dal presidente Usa nel corso dell’incontro con i leader arabi a margine dell’Assemblea Onu.

A quanto si apprende, il Qatar è stato coinvolto nel tentativo di convincere Hamas ad accettare l’impalcatura dell’accordo e Trump spera di finalizzarlo nel suo incontro di lunedì con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Come parte dell’intesa, Israele ritirerebbe gradualmente le sue forze dalla Striscia di Gaza. Il piano includerebbe anche la liberazione di migliaia di detenuti palestinesi, incluse diverse centinaia di condannati all’ergastolo.

  • 10:24

    Portavoce Flotilla: “Non c’è chiusura cieca, aperti a trattative”

    “Non c’è la volontà di andare a farsi male per forza. Noi chiediamo ai governi: è possibile dire ad Israele “guardate che se attaccherete quelle barche in acque internazionali noi vi daremo delle sanzioni?”. Possiamo ragionare sulla possibilità che l’Italia metta un embargo sulle armi o rinunci ad alcuni accordi commerciali. Non c’è una chiusura cieca. Siamo assolutamente aperti a trattative concrete”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla.

  • 10:21

    L’attivista sulla Flotilla: “Non portiamo solo cibo, vogliamo rompere l’assedio”

    “Vedere la nostra missione come trasporto di dieci tonnellate di cibo a Gaza è sminuente, la missione ha lo scopo di rompere l’assedio. Che non significa sbarcare per forza a Gaza con i nostri pacchi di cibo e aiuti, ma  sensibilizzare i governi affinché si prendano decisioni atte a interrompere l’assedio che Israele sta facendo su Gaza e sulla Palestina”. Lo dice all’Ansa Silvia Severini, 54 anni, anconetana, in questo momento a bordo della Seulle, una delle barche che compongono la Global Sumud Flotilla, la flotta umanitaria diretta verso Gaza in solidarietà con la popolazione palestinese e per chiedere fine al massacro del governo israeliano.